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Messina, morte di Olga Cancellieri: solo due ambulanze operative

Gli atti dell’inchiesta sulla tragedia avvenuta nel novembre del 2021

Il giorno che l’avvocata Olga Cancellieri è morta in un incidente stradale, il 10 novembre del 2021, alle ore 20.45 per il territorio di Messina su sette ambulanze teoricamente operative del Sues 118 soltanto due erano in servizio. Perché? Tre erano bloccate per “mancanza autista”, una era ferma “per sanificazione”, e un’altra per “fine servizio”. Ne restavano altre due, impegnate però in altri interventi.
E quando, dopo una lunga attesa, la prima ambulanza è arrivata, fermandosi sulla via Tommaso Cannizzaro (probabilmente stava solo transitando in zona), a bordo c’erano solo due volontari della Croce Rossa che purtroppo non avevano «... gli strumenti per stabilizzarla, una spinale, un collarino, giusto per fare un minimo di soccorso». Quando invece è arrivata l’altra ambulanza del 118 «... ci veniva riferito che erano soccorritori e non medici, trattandosi di ambulanza non medicalizzata; personalmente ho accusato una sensazione di totale sconforto per la situazione che si era creata. Il collega ha chiesto se l’ambulanza fosse dotata di kit di intubazione ma gli veniva riferito di no».
Adesso è tutto nero su bianco, tra le migliaia di pagine dell’inchiesta aperta in Procura dopo quell’incidente mortale che scosse una città intera. Le frasi estrapolate, che danno conto di quanto successe in quei minuti frenetici e drammatici, sono della dottoressa che quando avvenne lo scontro si trovava in un bar vicino e fu la prima a soccorrere Olga, poi la raggiunse un suo collega altrettanto esperto. Furono questi due medici a tenerle la mano, prima che arrivassero i cosiddetti soccorsi.

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