Prende il via in maniera piuttosto movimentata il processo in corte d’assise che vede alla sbarra il 38enne Claudio Costantino per il duplice omicidio del giorno 2 gennaio scorso a Camaro San Luigi, la sparatoria in cui morirono Francesco Portogallo e Giovanni Cannavò. Ieri mattina infatti il presidente della corte Massimiliano Micali ad un certo punto ha dovuto far sgombrare tutto il pubblico con un’apposita ordinanza, per procedere a porte chiuse. Questo “attese le gravi e reiterate manifestazioni con le quali più persone presenti tra il pubblico hanno ostacolato l’inizio dei lavori e così turbato il regolare svolgimento dell’udienza”. Subito dopo si è potuto iniziare, e si sono costituiti parti civili gli eredi di Portogallo, con gli avvocati Cinzia Panebianco e Angela Martelli. È stata poi la volta dei difensori di Costantino, gli avvocati Carlo Taormina e Filippo Pagano, che hanno reiterato la richiesta di giudizio abbreviato. Poi la corte ha dichiarato aperto il dibattimento e invitato le parti alla formulazione delle richieste istruttorie. Per l’accusa c’erano i pm Giulia Falchi e Roberto Conte, che hanno chiesto l’ammissione dei testi della propria lista e l’acquisizione di un brogliaccio di intercettazione telefonica. I difensori di Costantino hanno a loro volta proposto l’ammissione dei propri testi e dei consulenti, preannunciando la richiesta di una specifica perizia sulla dinamica dei fatti, in considerazione della “discrasia” esistente tra quanto accertato dai carabinieri del Ris e quanto invece è stato accertato dai consulenti della difesa.
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