La politica apre un “file” sulla vicenda del personale universitario Ep (elevata professionalità) al quale, con un colpo di penna, il commissario straordinario del Policlinico, Giampiero Bonaccorsi, ha revocato gli incarichi di vertice in diverse unità operative che gli stessi ricoprivano, in alcuni casi, da anni. Un caso deflagrato nelle scorse settimane, sul quale pende un ricorso al tribunale del lavoro e che ha portato circa 150 medici a costituirsi in una sorta di comitato spontaneo. Gli stessi “ex dirigenti” si erano rivolti, con una lettera, al governo regionale; parallelamente, il dirigente generale dell’assessorato alla Salute, Mario La Rocca, aveva aperto un tavolo con il Policlinico, dando una serie di diktat piuttosto severi: effettuare una «ricognizione analitica», reparto per reparto, disciplina per disciplina, di tutto il personale universitario di categoria Ep equiparato a dirigenza medica; valutare «l’intero onere economico sopportato dall’azienda universitaria anziché dall’Ateneo, ponendo in essere ogni utile azione di recupero». In altri termini, secondo il potente dirigente dell’assessorato, il Policlinico dovrebbe iscrivere a bilancio un corposo credito (decine di milioni di euro) nei confronti dell’Università. La quale, così, si ritroverebbe con un altrettanto importante buco nel proprio, di bilancio.
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