Nove condanne, ma ridotte notevolmente rispetto al primo grado. S’è concluso così nella serata di ieri il processo d’appello scaturito dall’operazione “Knock down” su una banda dedita al traffico di sostanze stupefacenti nel quartiere di Santa Lucia sopra Contesse. La sentenza è della prima sezione penale della corte d’appello nel troncone che riguardava il gruppo che a suo tempo aveva chiesto il rito abbreviato. In primo grado, il 24 gennaio scorso, davanti al gup Maria Militello, furono invece in alcuni casi condanne molto dure, da un massimo di 22 anni fino ad un minimo di 2 anni di reclusione.
Ieri i giudici di secondo grado hanno invece adottato una serie di “decisioni intermedie” che hanno ridotto notevolmente le pene. Ecco il dettaglio: Carmelo Alati, 2 anni; Antonino Aloisi, 5 anni e 6 mesi; Salvatore Arena 6 anni, 4 mesi e 20 giorni; Angelo Arrigo, 6 mesi; Matteo Fiore, 7 anni e 8 mesi; Roberto Rizzo, un anno e 2 mesi; Domenico Romano, un anno e 2 mesi; Daniele Settimo, 10 mesi e 20 giorni; Nicola Marra, 2 anni e 4 mesi.
Se si paragonano le pene decise ieri alle condanne inflitte in primo grado il ridimensionamento è evidente (Alati, 8 anni; Aloisi, 17 anni e 10 mesi; Arena 21 anni, 6 mesi e 10 giorni; Arrigo, 2 anni; Fiore, 22 anni e 4 mesi; Rizzo, 2 anni e 4 mesi; Romano 6 anni, 11 mesi e 10 giorni; Settimo 7 anni, 4 mesi e 20 giorni; Marra 7 anni e 6 mesi).
Il collegio difensivo è stato composto dagli avvocati Carmelo Picciotto, Salvatore Silvestro, Giuseppe Bonavita, Nino Cacia, Guido Moschella, Antonio Bongiorno, Giuseppe Lipera e Rosa Guglielmo.
I giudici, in sintesi, hanno deciso parecchie assoluzioni parziali, hanno escluso alcune aggravanti, hanno riqualificato in ipotesi minori alcuni reati di spaccio, ed hanno anche escluso il ruolo di “capi promotori” per Aloisi, Arena e Fiore. Alcune condanne sono state decise poi “in continuazione” con altre condanne precedenti. Per effetto delle forti riduzioni è cambiato anche il quadro delle pene accessorie: revoca dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione legale per Alati, Aloisi, Arena, Fiore, Romano, Settimo e Marra, con l’applicazione per 5 anni solo a carico di Aloisi; revocata la libertà vigilata per Aloisi, Arena e Fiore; cessano le misure cautelari a carico di Arrigo, Romano e Settimo, con immediata liberazione se non sono detenuti per altri motivi.
L’operazione “Knock down” trae origine dal pestaggio di un giovane, nel novembre del 2018, ritenuto responsabile di non aver onorato un debito di 200 euro, relativo alla fornitura di droga. Fin dal primo momento, sotto la lente finiscono i gruppi di Santa Lucia sopra Contesse, conosciuti nel narcotraffico. Così, gli investigatori, oltre a fare luce sull’aggressione ai danni del ragazzo, scoprono un vasto giro di affari relativo alla compravendita di cocaina, hascisc e marijuana.
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