La foto vale da sola più di qualsiasi commento. Ben sei ambulanze del 118 e cinque autovetture in fila per accedere al pronto soccorso. È accaduto nel pomeriggio di ieri, ma non è stato un fatto eccezionale, ma in alcune giornate la routine. Appena due medici in servizio ieri, tra i quali il primario, costretti a fare l’impossibile per assicurare l’assistenza a coloro che si sono recati al “Fogliani”. Per fortuna nessun codice rosso ma tanti interventi classificati come “gialli” e “verdi” e quindi tempi di attesa comunque lunghi. Non solo. Anche le ambulanze del 118, provenienti da tutto il comprensorio con pazienti a bordo, sono state costrette a rimaner ferme per alcune ore prima di spostare dalla barella l’assistito, sistemarlo in quella in dotazione del pronto soccorso e poter ritornare alla base per attendere la nuova richiesta di intervento. Appare evidente che in queste condizioni il “corto circuito” blocca tutto e fa scattare i ritardi anche alle eventuali richieste formulate al 118. Una situazione insostenibile, lo diciamo, lo ribadiamo, da tempo senza però che vi sia riscontro. Nè da parte dell’Asp, che afferma sostanzialmente di essere al massimo per quel che concerne l’organico, né da parte degli organi politici che, al di là delle prese di posizione, non riescono ad incidere. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina