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Messina, masterplan in ritardo e da rivedere. E i soldi finiscono... in strada

Quattro opere su 26 non saranno più finanziate con il Patto per il Sud: 18 mln da ridistribuire

Il tempo stringe e per non perdere i soldi del Masterplan, il comune corre ai ripari e lo riformula in extremis. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel 22 ottobre 2016 quando all’Università il premier Matteo Renzi firmò il patto per lo sviluppo della città metropolitana. Un pacchetto di 332 milioni di cui 97 di stretta competenza di Palazzo Zanca. I 26 interventi furono decisi nel maggio del 2018 ma rivisti dal sindaco De Luca cinque mesi più tardi. Il masterplan, però poneva dei paletti ben precisi. Entro la fine del 2022 occorreva che venissero contratte le obbligazioni giuridicamente vincolanti, ovvero fosse stato individuato formalizzato l’accordo con chi avrebbe realizzare le opere. In queste settimane è stato fatto un controllo sullo stato di avanzamento delle opere e si è scoperto che quattro non avrebbero potuto raggiungere l’obiettivo del contratto entro il 31 dicembre. Queste opere, e il loro valore non ancora speso (in quasi tutti i casi la progettazione è stata eseguita) finiscono in un calderone di fondi che dovranno essere ridistribuiti su nuove opere.

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