Messina

Venerdì 22 Novembre 2024

Fango a Barcellona e Milazzo, il copione che si ripete e la rabbia dei cittadini

Il giorno dopo il nubifragio la città del Longano presenta un'atmosfera spettrale, direttamente contrapposta al sole che fin dalle prime ore del mattino ha fatto capolino tra l'andirivieni di mezzi pesanti e uomini impegnati a spalare fango e detriti nelle zone più colpite dalla bomba d'acqua. Tra i quartieri maggiormente colpiti, oltre ad alcune zone della fascia collinare, Fondaconuovo e Sant'Antonio, dove le abitazioni ed alcuni esercizi commerciali (anche nella centralissima via Roma) sono stati sommersi dall'onda d'urto dell'acqua. Stesso discorso a Milazzo. Ma i disagi si sono registrati ovunque, specie sulla Statale 113 e in quelle strade e contrade adiacenti i torrenti e le saie, dove per oltre 12 ore i cittadini hanno dovuto sopportare anche la mancanza di acqua e di luce a causa dell'allagamento dei sotterranei e delle cantine, dove inspiegabilmente sono state installate le centraline. Paura mista a disservizi che comunque sono diffusamente rientrati grazie al dispiego di operai e ditte specializzate sollecitate dal Coc, predisposto al Municipio su impulso dell'Amministrazione comunale, che per tutta la giornata di ieri è riuscita a mitigare la situazione con l'importante ausilio delle squadre di volontari e della Protezione civile. «La fortuna è che non ci è scappato il morto», sussurrano da Palazzo Longano, che nei mesi scorsi ha predisposto la pulizia del torrente Longano (che non è esondato) e quella delle saie, che nella stragrande maggioranza dei casi ha sopportato l'impeto di un notevole quantitativo di pioggia che per intensità e tempo è stato superiore a quella caduta nel 2011. «Sono state riaperte tutte le strade e anche il tratto autostradale chiuso ieri sera - ha dichiarato il sindaco Pinuccio Calabrò -. Faremo una conta dettagliata delle conseguenze del maltempo. Tutto sommato la situazione non è precipitata come per l’alluvione di qualche anno fa, grazie soprattutto agli interventi di pulizia che hanno determinato l'abbassamento del letto del Longano di circa 4 metri. L'acqua caduta - prosegue il sindaco Calabrò - ha segnato livelli record di 190 mm in due ore: sarebbe stata davvero catastrofica. Non ci sono stati feriti, solo qualche sfollato e alcune persone anziane che vivevano a piano terra che abbiamo salvato e speriamo già oggi possano rientrare a casa serenamente». I danni più ingenti per il maltempo non sono stati provocati dai torrenti, «ma dalle saie che si sono allagate e non sono in sicurezza, e hanno creato fiumi di fango», ha aggiunto il primo cittadino. Barcellona ha già avuto assegnato un finanziamento per la mitigazione del rischio e la messa in sicurezza delle saie, «già esecutivo e dal valore di oltre 15 milioni di euro, ma bloccato da oltre un anno alla Regione». Calabrò sottolinea che ha già sollecitato i rappresentanti territoriali e deputati all'Ars e ha informato anche il presidente della Regione Renato Schifani, «che mi ha dato la sua disponibilità a sbloccare questo finanziamento, ma è chiaro che adesso chiederemo lo stato di emergenza», conclude il sindaco. Intanto, a Fondaconuovo e Sant'Antonio si spala fango e si invocano aiuti: «Non ce la facciamo più - commenta un abitante dell'antico e popoloso quartiere di Sant'Antonio -. La paura ci sommerge ogni volta che piove ed anche ieri siamo stati inondati dal fango che arrivava impietoso da monte». Solidarietà alla popolazione è giunta da ogni parte del territorio. Forze politiche e sindacali hanno sottolineato la necessità di un pronto e repentino aiuto dalla Regione e dal Governo nazionale. «Vicinanza alle popolazioni colpite dal maltempo - sottolinea una nota della Cgil Messina - Il territorio mostra tutta la sua fragilità, anche i danni e i disagi delle ultime ore nel comprensorio tirrenico dicono quanto sia importante e urgente utilizzare tutte le risorse disponibili, comunitarie e nazionali, per interventi di messa in sicurezza. Un governo del territorio è indispensabile sia per determinare condizioni di sicurezza per le popolazioni».

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