Volendo sintetizzare il tutto con un titolo a effetto, si potrebbe parlare di “caso indennità”. Perché sul fatto che l’aumento delle indennità di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale, deciso a luglio scorso, sia diventato un caso politico – sebbene con un certo ritardo rispetto alla sua origine – non ci sono più dubbi. Dove porterà è tutto da vedere, ma è certamente la prima patata bollente per le mani del sindaco Federico Basile, da quando ha ereditato la fascia tricolore da Cateno De Luca. Del resto parte da qui un altro caso, quello Arismè, che ha portato alle burrascose dimissioni della presidente Alessia Giorgianni e ai durissimi atti di accusa (anche nei confronti della segretaria generale, Rossana Carrubba) contenuti nella nota che quest’ultima ha inviato al sindaco Federico Basile. Ora a muoversi è l’opposizione, col Partito democratico che solleva pesanti dubbi su quanto è avvenuto finora. Ci sono sette quesiti specifici messi nero su bianco dai consiglieri Dem, Felice Calabrò e Antonella Russo, in un’interrogazione urgente con risposta scritta, presentata due giorni fa. Questioni tecniche, contabili ma anche, e soprattutto, politiche. Le questioni tecniche riguardano soprattutto l’ammontare dell’aumento dei compensi, se e come è stato predisposto un impegno di spesa, se è stata adottata una variazione di bilancio e se sono stati verificati gli equilibri di bilancio, se esiste un parere di regolarità contabile e da quale data viene corrisposta l’indennità aumentata con determina del 25 luglio 2022. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina