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Messina, la coda velenosa del caso Arisme. Giorgianni all’attacco di Basile

La nota durissima dell’ex presidente dell’Agenzia del Risanamento al sindaco

Alessia Giorgianni

Il caso Arisme può definirsi chiuso, ma fino a un certo punto. Da una parte il sindaco ha avviato, proprio ieri, l’iter per la nomina del nuovo componente del Cda (c’è tempo fino a mezzogiorno del 6 dicembre per presentare domanda, ma impazza già il toto-nomi, con l’ing. Luciano Taranto in pole position), dopo le burrascose dimissioni di Alessia Giorgianni. Dall’altra c’è il contenuto duro, durissimo, della nota con cui la stessa ex presidente di Arisme, finita al centro di un polverone per l’aumento delle indennità del Cda deliberato all’insaputa del sindaco, Federico Basile, risponde ufficialmente alle dichiarazioni al vetriolo di quest’ultimo e alla relativa missiva ufficiale, nella quale il sindaco aveva messo nero su bianco come fosse «venuto meno il rapporto fiduciario con il presidente del Cda». La risposta della Giorgianni è contenuta in una nota del 28 novembre e sono righe di fuoco, polemiche destinate ad andare oltre. La Giorgianni sottolinea che «per quanto mi riguarda sono venuti meno la stima e il rispetto, evidentemente mal riposti». Basile, secondo l’ex presidente di Arisme, «ha voluto “spettacolarizzare” una questione (piccola) allo scopo di alzare una cortina fumogena sul vero problema: in Sicilia l’aumento dell’indennità del sindaco è obbligatorio oppure la Regione siciliana, che al contratio dello Stato non ha trasferito alcuna somma gli enti locali, ha previsto l’aumento delegando la scelta, discrezionale, ai Comuni che, peraltro, devono sopportare la spesa? Di questo, prima o poi, dovrà pur renderne conto ai cittadini».

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