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Messina, cantieri sanitari completi al 90%. A Milazzo è buio pesto

Incontro con l’ingegnere capo del Genio civile Nicola Alleruzzo, che segue come Rup i vari lavori in città e provincia

Incontriamo l’ingegnere capo del Genio civile di Messina Nicola Alleruzzo nel suo ufficio, per fare il punto sugli undici cantieri della sanità aperti già da molti mesi in regime di emergenza durante la pandemia, e che ancora non vedono la conclusione dei lavori.
È lui che il nuovo delegato del soggetto attuatore della struttura commissariale regionale, l’architetto e funzionario regionale Salvatore Lizzio, che adesso gestisce per conto del presidente della Regione Renato Schifani l’intera materia, ha nominato per occuparsi della provincia di Messina. Così come ha fatto con tutti gli altri capi del Genio civile delle altre otto province siciliane. Con la qualifica di Rup, ovvero responsabile unico del procedimento.
In questi mesi sono stati gestiti fondi per 123 milioni di euro, ancora non tutti spesi, erogati dalla Struttura commissariale nazionale governata dal generale Figliuolo, e una fetta è toccata a Messina e alla sua provincia. Tempo limite per l’attuazione è questo mese di dicembre ormai alle porte, e a quanto pare da gennaio quelle corsie preferenziali nella scelta del percorsi amministrativi da seguire che garantiva l’emergenza legata al covid-19, per esempio sull’affidamento dei lavori e sulle forniture di macchinari, non sarà più possibile percorrerle. Che succederà, se questo è vero, se “ripiombiamo” nei tempi normali della burocrazia regionale? Non è un interrogativo di poco conto.
C’è una mole di lavoro da portare avanti in questi giorni per l’ing. Alleruzzo, e da quando è stato nominato Rup dei cantieri sanitari la priorità sulla sua scrivania è diventata questa: chiudere i cantieri sanitari. Con lui abbiamo fatto anche noi la “fotografia” dei vari lavori in corso tra Messina, Taormina e Milazzo, e un primo dato è stato subito abbastanza chiaro: a Messina, tra Policlinico e Papardo, siamo ad oltre il 90% del completamento dei cantieri dei due pronto soccorso, quindi la conclusione effettiva dei lavori strutturali dovrebbe avvenire entro la fine di gennaio; a Taormina i lavori sono completati, ma sorprendentemente l’Asp per due volte non si è presentata alla procedura di consegna anticipata, nonostante i vertici dell’ospedale avessero fatto pressione per entrare in possesso delle strutture nel più breve tempo possibile, e comunque a breve la procedura sarà rinnovata; a Milazzo invece è buio pesto, i lavori al pronto soccorso del “Fogliani” non sono mai partiti perché le somme ancora non sono stanziate definitivamente - lo aveva denunciato prima di essere rimosso l’ing. Tuccio D’Urso -, e questo è uno scandalo su cui i parlamentari regionali messinesi dovrebbero subito intervenire.
Altra cosa, tornando ai cantieri operativi in dirittura d’arrivo a Messina, è la sistemazione completa dei reparti con i macchinari e tutto il resto degli arredi, che occuperà dal punto di vista temporale almeno altri 3/4 mesi almeno.
Al Policlinico, al padiglione E, c’è anche un altro problema da affrontare che comunque l’ing. Alleruzzo e i suoi tenici stanno cercando in qualche modo di superare. Ovvero la coesistenza del piano 1, il pronto soccorso, con il piano -1, dove l’azienda sanitaria “G. Martino” ha deciso di installare a sue spese una risonanza magnetica per implementare l’offerta, rispetto alla destinazione iniziale dei locali che era di “deposito a servizio”. Superato questo problema si potrà completare la rampa d’accesso al pronto soccorso.

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