«Già dalla settimana prossima partiranno 10-12 pignoramenti su conti correnti di cittadini che insistono a non pagare l’Imu. È un’azione forte, incisiva, che noi porteremo avanti. Le persone che non hanno risposto alle ingiunzioni , che non hanno risposto alle lettere, devono attivarsi se non vogliono che il loro conto corrente venga “salassato”».
È il sindaco di Capo d’Orlando, Franco Ingrillì, che, poche ore dopo l’approvazione del Piano di Riequilibrio che tenterà di salvare il Comune paladino dal fallimento, spiega una delle azioni consentite dalle nuove leggi che l’amministrazione comunale adotterà per ripianare il disavanzo di 46.500.000 euro registrato sinora. Solo di tributi comunali i morosi e gli evasori devono qualcosa come 12.000.000 di euro e, «guarda caso, aggiunge Ingrillì, a Capo d’Orlando le persone che hanno maggiori difficoltà finanziarie sono quelle che realmente cercano di rispettare i termini di pagamento. Le persone che credono di evadere devono capire che il pugno duro non sarà applicato per cattiveria ma per esigenze».
Un monito per chi crede di farla franca ? «Certamente, ma non solo per l’Imu. Per esempio chi non ha pagato la rata dell’acquedotto si vedrà ridotta la quantità di acqua nei rubinetti di casa o dell’attività commerciale».
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