L'ex leader e parlamentare del M5s Alessandro Di Battista non ha diffamato l'ex parlamentare regionale messinese Luigi Genovese. Ha deciso cosi al termine del processo di primo grado il giudice monocratico Maria Mandanici, che lo ha scagionato con la formula "perché il fatto non costituisce reato". Al centro della vicenda c'era un’intervista rilasciata da Di Battista che risaliva al 2017 con alcune sue dichiarazioni che commentavano le elezioni regionali siciliane di quell’anno e i risultati elettorali ottenuti dal gruppo Genovese. Uno dei suoi difensori, l'avvocato messinese Gianluca Currò, ha sempre sostenuto che l'intervista rientrava perfettamente nell'alveo della critica politica, pertinente al contesto politico dell’epoca. L’ipotesi d’accusa era stata inizialmente archiviata dalla Procura di Messina. Ma Genovese si era opposto e il gip aveva disposto la cosiddetta "imputazione coatta" per Di Battista, escludendo la non punibilità per le dichiarazioni, non rese in un contesto politico ma durante una trasmissione televisiva, una puntata di Domenica Live di Barbara D’Urso. L'ex parlamentare Genovese aveva chiesto un risarcimento di diversi milioni di euro. Al termine del processo, che il mese scorso aveva registrato anche la testimonianza in aula dell'ex parlamentare del M5s, anche l'accusa ha chiesto l'assoluzione.