Si divide in due, dopo l’udienza preliminare di ieri davanti al gup Claudia Misale, il procedimento sui furti d’auto e motorino con “riscatto” al rione Giostra, i cosiddetti “cavalli di ritorno”, che nel luglio scorso aveva portato a dodici misure cautelari, in esecuzione dell’ordinanza di custodia emessa dal gip Maria Militello. Si tratta complessivamente di 17 imputati, accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata al furto - i quattro indagati ritenuti maggiormente responsabili -, e poi di ricettazione, riciclaggio e estorsione. Ai vertici dell’organizzazione si trovava, secondo gli inquirenti, il 32enne Alessio Nostro, che del gruppo sarebbe stato il “promotore” ed avrebbe partecipato «alla stragrande maggioranza di reati fine». Dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Giuseppe Adornato erano in 17 gli imputati comparsi ieri davanti al gup: Alessio Nostro, Gabriele Alfonso Fratacci, Francesco Bucalo, Gaetano Batessa, Antonino Margareci, Nunzio Buscemi, Massimiliano Santapaola, Pietro Micali, Nicola Ieni, Giuseppe Astuto, Giuseppe Previti, Marcello Nunnari, Pippo Molonia, Giovanni Cantarella, Natale Schifilliti, Angela Recupero e Kevin Arena. Sono assistiti dagli avvocati Alessandro Trovato, Cinzia Panebianco, Luigi Gangemi, Daniela Garufi, Carlo Caravella, Salvatore Silvestro, Gianmarco Silvestro, Alessandro Billè, Antonio Amata, Antonello Scordo e Giovanni Mannuccia. Ieri la scelta. In dieci (Bucalo, Santapaola, Ieni, Astuto, Previti, Nunnari, Molonia, Cantarella, Schifilliti e Arena) hanno optato per il rito ordinario, e sono stati tutti rinviati a giudizio su richiesta dell’accusa, il processo inizierà il prossimo 24 gennaio. In sette (Nostro, Fratacci, Batessa, Margareci, Buscemi, Micali e Recupero) hanno invece optato per il rito abbreviato e lo “sconto” di un terzo della pena, la prossima udienza di trattazione è stata fissata dal gup per il prossimo 15 dicembre. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina