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Messina rischia l'ennesima incompiuta: la Toto licenzia gli operai impiegati nel viadotto Ritiro

La Uil lancia l’allarme e si dice pronta ad una grande mobilitazione per una vertenza che investe 52 lavoratori licenziati e l’intera popolazione di Messina che non vuole il blocco definitivo dei lavori presso il Viadotto Ritiro

La Toto Costruzioni Generali ha gettato clamorosamente la maschera e, con una comunicazione formalizzata qualche ora fa, ha avviato, ai sensi della legge 223/91, la procedura di licenziamento collettivo di tutto il suo personale dipendente. In questo quadro, dobbiamo registrare che tutti i 52 lavoratori allo stato assunti nel cantiere presso il Viadotto Ritiro rientrano in questo triste elenco con le nefaste conseguenze sociali del caso.

Si tratta di una notizia drammatica che conferma quanto da noi pubblicamente denunciato alcuni giorni fa. Una denuncia che provocò una reazione balbettante, debole e, visti i fatti, assolutamente incoerente della Toto Costruzioni Generali” lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della Uil Messina, e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal-Uil Messina-Palermo.

“Il licenziamento di tutti i lavoratori impegnati nel cantiere del Viadotto Ritiro rischia di causare un’inaccettabile macelleria sociale e contestualmente il fermo sine die dei lavori di un’opera che rischia di trasformarsi in un’ennesima incompiuta con buona pace dei cittadini messinesi che attendono da troppi anni la fine del calvario legato ad una precarissima mobilità cittadina.

L’atto della Toto é gravissimo e necessita un intervento immediato e concreto dei governi regionale e nazionale al fine scongiurare un disastro sociale dalle conseguenze inaudite. Pertanto, nel lanciare l’allarme siamo pronti ad una grande mobilitazione per una vertenza che investe i 52 lavoratori licenziati e l’intera popolazione di Messina che non vuole il blocco definitivo dei lavori presso il Viadotto Ritiro” hanno così concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.

Questa la nota trasmessa dall'impresa. "La Toto Costruzioni Generali, nel segno di un confronto continuo e trasparente con le Organizzazioni sindacali, conferma l’invio in data odierna della comunicazione obbligatoria di avvio della procedura di licenziamento collettivo per una parte del personale operaio impegnato nell’ambito dei propri cantieri siciliani.

La misura riguarderà, infatti, coloro che fin qui sono stati impegnati nello scavo della Galleria S. Ambrogio a Cefalù, ormai giunta al termine, ed a Messina nella costruzione del nuovo Viadotto Ritiro per conto del CAS.

L’azienda ricorda che tale comunicazione è un atto di notifica dovuto quando si prevedono “almeno 5 licenziamenti nell’arco di 120 giorni”.

A seguito della comunicazione di avvio della procedura, la normativa prevede un esame congiunto tra Azienda e OOSS e solo al termine di questo confronto l’Azienda potrà comunicare i licenziamenti. Inizia quindi oggi una fase di consultazioni, avviata da Toto Costruzioni Generali, al fine di salvaguardare – ove possibile – i posti di lavoro e le professionalità, e che la stessa azienda porterà avanti con immutato spirito produttivo, di leale dialogo e collaborazione, nell’interesse dei lavoratori e della comunità. In questa delicata fase, la Toto confida nel senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, nella convinzione che personalismi e sensazionalismi debbano lasciare il campo ad una più appropriata tutela dell’interesse individuale e collettivo.

Il cantiere di Cefalù è una piccola città, con i suoi oltre 12 km di estensione, in cui alcune opere sono in fase di completamento mentre altre sono agli inizi. Diverso il caso di Messina, dove il progetto sarà ultimato nel corso dei primi mesi del 2023.

Ogni lavoro richiede diverse capacità e specializzazioni tecniche e non è scontato che le professionalità coinvolte nella realizzazione di un’opera possano essere destinate ad un’altra lavorazione. La Toto, in questo frangente, non lascerà nulla di intentato al fine di tutelare collaboratori preziosi, esperti e fidati, che rappresentano il patrimonio umano, la storia e l’identità stessa dell’Azienda.

L'Azienda ricorda che in Sicilia impiega oltre 420 dipendenti diretti (oltre a fornitori, subappaltatori, etc.) di cui circa il 90% è residente sul territorio. TCG confida che tutti i soggetti portatori di interesse e tutti gli interlocutori riconoscano l’impegno costruttivo e costante di chi sta partecipando alla realizzazione di opere strategiche per la Sicilia ed alla creazione e mantenimento di centinaia di posti di lavoro>

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