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Patti, imprenditore condannato per bancarotta fraudolenta

Il Tribunale di Patti ha inflitto due anni a un imprenditore

Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo di primo grado al Tribunale di Patti nei confronti di tre imputati per bancarotta fraudolenta. Il collegio giudicante, presieduto da Andrea La Spada con i giudici Marialuisa Gullino ed Edoardo Zantedeschi, ha ritenuto colpevole delle imputazioni a suo carico il 64enne imprenditore Sostine De Luca, condannato alla pena di due anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali. Valutate come prevalenti le attenuanti generiche rispetto alla contestata aggravante. A carico dell’uomo i giudici hanno inoltre disposto l’inibizione all’esercizio di impresa commerciale, con incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata della pena. Assoluzione, «per non aver commesso il fatto», invece, per Giovanni Bonaventura Accetta, 64 anni, e Massimo Accetta, 61 anni. La pubblica accusa era rappresentata in udienza dal sostituto procuratore Alessandro Lia.
I tre finirono a giudizio in un procedimento parallelo a quello della più nota inchiesta “Panni sporchi”, in relazione a procedure fallimentari che avevano visto coinvolte tra il 2005 e il 2008 due aziende operanti nel settore della commercializzazione di abbigliamento.

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