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Caso ospedale, vertici e crociate a Barcellona

Il presidente del Consiglio convoca il primo tavolo tecnico mentre cresce la mobilitazione dei sindacati. La Rocca (Fials): «Non si comprende un Pronto soccorso nelle sole ore diurne» Galluzzo: «Il “Cutroni Zodda” non può più essere penalizzato. È la mia priorità»

Il presidente del Consiglio comunale Angelo Paride Pino, sollecitato da David Bongiovanni, ha convocato per martedì, alle 9,30, nell'ufficio di presidenza il “Tavolo tecnico per l'attivazione del Presidio ospedaliero di base Cutroni Zodda”, al quale sono stati invitati il commissario straordinario dell'Asp Bernardo Alagna ed il direttore sanitario dell’azienda, Domenico Sindoni. Entrambi non avevano partecipato alla seduta dell’8 novembre. Gli stessi nel recente incontro “blindato” nella sede dell'Asp con il sindaco Calabrò, Pino e il presidente del Comitato dei sindaci del Distretto, Eugenio Aliberti, hanno giustificato la mancata partecipazione al consiglio comunale aperto per la temuta “gogna mediatica” cui, a loro avviso, sarebbero stati esposti. Con la convocazione del tavolo tecnico si dà seguito a quanto deliberato nella seduta straordinaria del Consiglio. Al tavolo sono stati invitati i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, oltre ai capigruppo consiliari ed al presidente del Comitato per la difesa dell'ospedale Enzo Correnti. Intanto si registrano già le prime reazioni sindacali al richiesto parere dell'Asp sul trasferimento di medici e paramedici. La Fials di Messina, con il segretario generale Domenico La Rocca, chiede un incontro urgente allargato a tutte le altre sigle in quanto «si apprende con stupore che il Presidio ospedaliero di Barcellona anziché essere finalmente e riconvertito in Ospedale di base con tutti i servizi e reparti ordinari, continua inspiegabilmente e in assenza di specifica disposizione assessoriali ad essere deputato “Covid hospital” nonostante il numero di utenti positivi al covid che necessitano del ricovero ospedaliero si sia notevolmente ridotto, rinviando ulteriormente il diritto dei cittadini di usufruire dei servizi essenziali e dell’assistenza ordinaria nei tempi accettabili ed in particolar modo quelli dell’Emergenza urgenza che ad oggi ha prodotto e produce tutt’ora sovraccarico ed intasamento dell’attività del vicino Ospedale e la conseguente esasperazione dell’utenza e degli operatori».

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