Tra le pericolose bombe ecologiche ad orologeria che ancora oggi inquinano fiumi e colline del Messinese non c’è soltanto Portella Arena. Non molti ricordano che anche la discarica dismessa di Vallone Guidari, a Larderia, un’area immensa di circa 15mila metri quadrati, è ancora lì come “sito orfano”, così come l’ha ribattezzato la burocrazia che ora lo vuole risanare sfruttando i fondi del Pnrr. L’area di Vallone Guidara fu sequestrata addirittura nel lontano 2011, e per la teoria dell’eterno ritorno giudiziario oggi costituisce l’oggetto di una nuova inchiesta aperta in Procura nel 2020, che adesso registra una proroga delle indagini di sei mesi e vede undici indagati di svariate amministrazioni che si sono susseguite nel tempo. I nomi più recenti, iscritti nel registro degli indagati per questa nuova tranche di accertamenti, sono quelli dell’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, deputato regionale e leader di Sud chiama Nord, l’ex assessore all’Ambiente Dafne Musolino, parlamentare nazionale, e l’ex presidente di MessinaServizi, attuale deputato regionale, Pippo Lombardo. Ma ci sono anche l’ex sindaco Renato Accorinti, l’ex assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua, il responsabile del procedimento Salvatore Saglimbeni, i commissari liquidatori di MessinAmbiente Alessio Ciacci e Giovanni Calabrò, l’ex amministratore unico di MessinaServizi Beniamino Ginatempo e l’ex dg di MessinaServizi Aldo Iacomelli (inizialmente era stato iscritto l’ex commissario di MessinAmbiente Armando Di Maria, ma è deceduto tempo addietro, n.d.r.). Complessivamente quindi, tra iscrizioni vecchie e nuove nel croso del tempo, sono undici gli indagati per la gestione della discarica di Vallone Guidari, per un spazio temporale rispetto alle contestazioni di reato che va dal 2016 fino ai nostri giorni. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina