Si conclude con 13 condanne e 2 assoluzioni totali il processo d’appello per l’operazione Cesare sui nuovi assetti del clan di Giostra, tra spaccio di droga e corse clandestine di cavalli, che fu al centro di un blitz dei carabinieri coordinato dalla Direzione distrettuale antimafia scattato a novembre del 2020. La sentenza è stata emessa nel tardo pomeriggio di ieri dal collegio presieduto dal giudice Alfredo Sicuro. Già in primo grado, nel dicembre del 2021, il gup Eugenio Fiorentino in udienza preliminare aveva escluso per tutti l’aggravante mafiosa, riconoscendo la sussistenza di una associazione a delinquere “semplice”, mentre invece da sempre in questa vicenda la Procura aveva sostenuto la presenza di un gruppo mafioso a Giostra in “continuità” con le organizzazioni criminali precedenti. Ecco il verdetto d’appello per le 13 condanne, e si tratta di 10 riduzioni di pena e 3 conferme: inflitti 2 anni e 4 mesi più 6mila euro di multa a Carlo Altavilla; un anno e 7 mesi e 10 giorni a Maurizio Fracasso, Natale Rigano e Salvatore Vecchio; 8 mesi e 2mila euro di multa a Paolo Gatto; 2 anni, 11 mesi e 10 giorni a Giuseppe Irrera; 2 anni e 5mila euro di multa a Alessio Palermo e Carlo Palermo; un anno, 2 mesi e 4mila euro di multa a Francesco Spadaro (in “continuazione” con una sentenza del 2020); 2 anni, 3 mesi e 10 giorni a Francesco Vento. Tre le condanne di primo grado confermate in appello: un anno e 8 mesi più 5mila euro di multa a Santo Giannino; un anno e 3mila euro di multa a Vincenzo Misa; un anno e 4 mesi più 4mila euro di multa a Luigi Vinci. Sono stati invece assolti da tutte le accuse con la formula “per non aver commesso il fatto” Gaetano Munnia e Grazia Munnia. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina