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Messina, Comune: meno consumi ma i costi salgono

Anche Palazzo Zanca deve fare i conti con l’incontrollata crescita del prezzo dell’energia elettrica. Rispetto al 2018 il bisogno energetico è sceso del 30%, ma la bollette è salita del 45% in un anno. Impennata delle fatture per gli uffici e per le scuole, a fine anno serviranno 2,4 milioni in più

Si abbassa il consumo e si alza la bolletta. Sono i paradossi del caro bollette, non solo per famiglie e bollette, ma anche per il Comune. Non sembrano esserci buone prospettive per i conti di Palazzo Zanca in questo finale di anno. Se la bolletta del gas, dopo le decisioni di Bruxelles, è destinata ad una buona sforbiciata quella dell’energia elettrica non ne vuol sapere di rallentare la sua corsa.
E allora il Comune di Messina deve trovare i fondi per recuperare quello che non ha messo in bilancio per pagare le sue ricche fatture.
Partiamo dai macro numeri. Secondo le stime del servizio di politiche energetiche del Comune guidato da Salvatore Saglimbeni, in un solo anno il conto energetico è cresciuto di 2,4 milioni passando da 5,3 milioni del 2021 alla proiezione di 7.7 milioni per il 2022. Si tratta di un aumento del 46% in soli dodici mesi. Al 31 settembre il fatturato era già di sei milioni, poi l’ultima impennata record.
Interessante anche l’analisi su quali siano le voci che più di altre incidano, nei costi prima ancora che nei consumi, su questo salasso che alla fine dei conti, in maniera diretta o indiretta, dovrà essere pagato con i soldi dei cittadini. Un contratto chiuso in tempi non sospetti con prezzo dell’energia elettrica calmierato e bloccato, riduce l’impatto della prima voce di spesa. Il servizio di pubblica illuminazione passa infatti, “solo” da 3,1 milioni a 3,3 mln con un +5,5% assolutamente gestibile.
Volano invece i costi per tenere accesi gli uffici comunali. Nel 2019 la spesa fu di quasi 500mila euro, poi lo smart working ha ridotto la spesa a 429mila e quindi la crescita fino ai 677.000 euro dell’anno scorso per arrivare a 1,6 milioni di quest’anno. Quattro volte tanto quanto si pagava tre anni fa. Nel rapporto con l’anno passato, la percentuale + del 142% in più.

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