Una manovra azzardata, comunque errata, avrebbe provocato l’incidente costato la vita a Sandro Galeani, il centauro di Mili titolare di una impresa edile, che ha lasciato due figli nella maledetta sera di lunedì scorso sul pericolosissimo rettilineo della strada statale 114, all’altezza della stazione ferroviaria di Galati. Qui, intorno alle 21, sono entrate in rotta di collisione la motocicletta Suzuki Gsr 600 condotta dal cinquantacinquenne e una Hyundai i20 al cui volante c’era un messinese di 28 anni. Automobilista che adesso, come atto dovuto, risulta indagato per il reato di omicidio stradale. L’uomo è stato sottoposto agli accertamenti di rito, drugtest e alcoltest e i risultati si conosceranno nelle prossime ore. Stando a quanto accertato dagli investigatori della Sezione infortunistica della polizia municipale, guidati dall’ispettore Giovanni Arizzi, il mezzo a due ruote procedeva in direzione di marcia sud-nord, ossia verso Messina, mentre la vettura in senso opposto. La macchina, sulla quale viaggiavano alcuni ragazzi diretti in una pizzeria della zona, molto probabilmente si stava immettendo dal percorso a scorrimento veloce in una stradina laterale lato mare, quando è sopraggiunta la motocicletta. L’urto è stato molto violento, con l’impatto tra la parte anteriore della Suzuki e la fiancata destra dell’utilitaria. A tal punto che il mezzo a due ruote, dopo una disperata frenata, ha terminato la sua corsa una ventina di metri dopo il luogo dello scontro, a ridosso della vegetazione posta ai margini della carreggiata. Sull’asfalto, esanime, Sandro Galeani, che è morto sul colpo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina