L'ospedale di Barcellona si conferma ancora una volta magazzino di riserva del Fogliani di Milazzo. Nonostante si sia alzato il livello della mobilitazione in favore della riconversione del “Covid hospital” in normale Presidio ospedaliero di base, i vertici dell'Asp di Messina continuano nell'opera di smantellamento dei reparti del “Cutroni Zodda”. Il caso che si è verificato per ultimo fa alzare il livello della protesta anche tra il personale che finora non ha reagito alla espoliazione di medici e infermieri. Si tratta del trasferimento all'Ospedale di Milazzo di un medico assegnato solo di recente al reparto di Medicina a seguito di assunzione a tempo indeterminato e che era stato assunto in maniera specifica per colmare il vuoto di organico del reparto di Medicina . L'assegnazione aveva fatto sperare in una riconversione del reparto che invece continua a restare chiuso. Infatti l'Unità di Medicina non viene utilizzata nemmeno per ricoverare i pochi pazienti covid che approdano all'ospedale di Barcellona. La sua attivazione avrebbe offerto ulteriori posti letto per i pazienti ordinari che non vengono ricoverati all'Ospedale di Milazzo in quanto i posti letto sono saturi. Al Cutroni Zodda invece sono ricoverati solo 10 pazienti covid, di cui 4 in Malattie infettive e 6 in Pneumologia (reparto prestato da Milazzo per consentire il mantenimento del Cutroni Zodda come Covid hospital). Silenzio, intanto, da parte del commissario straordinario dell'Asp Bernardo Alagna che ancora non ha risposto al presidente del Consiglio Angelo Paride Pino in merito all'invito a partecipare alla seduta straordinaria aperta del Consiglio comunale fissata per l’8 novembre. Se Alagna non si presenterà il Consiglio potrebbe pronunciarsi su un documento di richiesta, al presidente della Regione, di rimozione dall'incarico.
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