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Milazzo, multe “errate”: piovono tanti ricorsi e interrogativi

Le dure sanzioni applicate per il cambio di corsia. Ben 4.000 stangate e il carico di maxi spese legali

Multe al semaforo dell’asse viario, a distanza di due settimane silenzio assoluto da parte del Comando di polizia locale.
Cittadini e associazioni di categoria lamentano l’assenza di comunicazioni ufficiali sulle decisioni assunte dopo che è venuto fuori il problema dell’errata imputazione alle norme del Codice della strada dei verbali elevati nei mesi di luglio ed agosto agli automobilisti che si posizionavano sulla corsia di sinistra del semaforo ubicato, all’incrocio con la via San Giovanni, ma che, allo scattare del verde della lanterna che indica piazza 25 Aprile, proseguivano dritto. Praticamente un errore (o il più delle volte una “furbata” per evitare la fila che si forma nell’altra corsia. Una violazione punita dal Codice della strada. E su questo non ci sono dubbi, ma in maniera inferiore (42 euro anziché 167) dal punto di vista amministrativo, ma soprattutto per quanto riguarda la pena accessoria della decurtazione dei punti patente (due e non sei).
Un silenzio che viene contestato dai destinatari del verbale per varie ragioni. Prima tra tutte quella che – si sostiene – in assenza di un provvedimento in autotutela da parte del Comando di polizia, occorrerà presentare ricorso, inizialmente alla Prefettura e poi eventualmente al giudice di Pace. E qui sorgono altri problemi. Se infatti per ricorrere al prefetto basta una comunicazione, nel secondo caso occorre rivolgersi ad un legale e pagare le spese previste. Fatti due calcoli circa mille euro.

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