Una tonnellata di materiale plastico sequestrata e rimossa dall’ambiente marino, oltre cento FAD (i cosiddetti “cannizzi”) individuati, ben 120 Kg di gambero rosso sequestrato perché pescato con reti a strascico in periodo di fermo. Questo il bilancio dell’attività svolta dalla Capitaneria di porto nelle ultime settimane nel compartimento marittimo compreso tra Milazzo e Tusa (Eolie comprese). Sono stati il comandante Luca Torcigliani e il capo servizio operativo Michele Rossano a fornire tutti i dati nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sede di molo Marullo. Una complessa attività di vigilanza sulla filiera della pesca – ha detto Torcigliani – coordinata dall’11° centro di controllo Area pesca di Catania proprio per contrastare la pesca illegale e tutelare l’habitat marino.
In tale ottica rientra il sequestro dei Fad, dispositivi di concentrazione delle specie ittiche che vengono successivamente catturate (con i sistemi di rete da pesca a circuizione) che sono sprovvisti sia dei sistemi di segnalazioni, ma soprattutto sono realizzati con materiali non biodegradabili, in violazione di quanto previste dalle norme. Materiale plastico che rappresenta non solo un’onta alla tutela dell’ambiente marino e costiero, ma rappresenta anche un pericolo per la sicurezza della navigazione. Ad operare assieme all’equipaggio della Guardia costiera imbarcato sull’unità navale “Gaetano Magliano” anche i volontari della Sea Shepherd Italia, organizzazione che si occupa della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini. Altra attività condotta dalla Capitaneria e illustrata dal capo Rossano ha riguardato più specificamente lo specchio d’acqua milazzese, col sequestro di due esemplari di tonno rosso sottomisura ad un pescatore sportivo con l’elevazione di una sanzione di 2900 euro e l’intervento nella zona BS dell’Area marina dove è stata fermata e multata una persona che pescava con la canna.
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