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Dispersione scolastica, fenomeno sottovalutato a Messina

Il convegno organizzato dalla Camera civile

Maria Pagano, Rosa Nastasi e Rosaria Filloramo

C’è una dispersione scolastica più vasta di quella fatta di banchi di scuola vuoti. È la dispersione implicita che si verifica quando gli studenti, pur frequentando, non apprendono. Dalle prove Invalsi, dopo il diploma, risultano non aver raggiunto i livelli minimi di competenza che ci si aspetta dopo tanti anni di scuola. Una dispersione in presenza che nel 2022 in Sicilia tocca il 16 per cento. È forse l’aspetto più preoccupante che emerge dal convegno organizzato dalla Camera civile di Messina al Palacultura che ha riunito rappresentanti del mondo della scuola, della magistratura, dell’avvocatura e delle istituzioni per parlare di “Dispersione scolastica: cause, procedure e conseguenze”. «È un fenomeno fin troppo sottovalutato, la parte finale di un malessere dei ragazzi che necessita di un approccio multidisciplinare, bisogna capire cosa scatta nella mente dell’alunno», spiega Stefano Callipo, presidente dell’Osservatorio violenza e suicidi minori. C'è poi la dispersione scolastica implicita: «È quella fatta di presenza dove il ragazzo non apprende. Bisogna intervenire nel dialogo famiglia-scuola».

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