Sono stati tutti assolti i sei imputati, tre messinesi, due calabresi ed un palermitano, accusati, con l'aggravante delle modalità mafiose in concorso tra loro, di aver ideato - nei primi giorni dell'agosto 2016 - mentre erano detenuti nel carcere di Messina, un progetto criminale per uccidere armati di fucili kalashnikov, il sostituto procuratore Federica Paiola, magistrato torinese all'epoca in servizio alla Procura di Barcellona, la quale risiedeva a Milazzo. L'agguato, infatti, doveva essere compiuto durante il tragitto tra Barcellona e Milazzo effettuato quotidianamente dal magistrato che non aveva la scorta.
Ieri nell'Aula bunker del Tribunale di Reggio Calabria, il presidente del collegio penale, Fabio Lauria ed i giudici Pio Francesco e Flavio Trovani, hanno assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, i milazzesi Salvatore Veneziano, 28 anni e Giovanni Fiore, 33 anni, il barcellonese Marco Milone, 43 anni; Antonino Corsaro, 53 anni, originario di Reggio Calabria e residente in Santo Stefano d'Aspromonte; il palermitano Gaetano Scicchigno, 66 anni ed il cosentino Carmine Cristini, di 39 anni.
L'assoluzione, con la formula dubitativa in quanto nel dibattimento non era stata raggiunta la prova, era stata chiesta dal pubblico ministero Sara Amerio. I giudici, dopo gli interventi della difesa, hanno invece assolto tutti gli imputati, con la formula più ampia.
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