Cronache (un po’ marziane, un po’ terra terra...) dallo Stretto. Il congedo del ministro «Io sul Ponte sono laico. Abbiamo chiesto a Rfi di fare un’alternativa progettuale con un Ponte a tre campate più vicino a Reggio Calabria e Messina. Il progetto sarà presentato nel 2023». Enrico Giovannini, ministro (ormai uscente) alle Infrastrutture, ha ripetuto per l’ennesima volta il suo ritornello a Sky Live. «Poichè il Pnrr prevede che le sue opere siano in esercizio per il 2026, il Ponte non poteva rientrare fra queste. Nel 2023 avremo lo studio e poi le autorità politiche decideranno». Nessuna autocritica sui tempi e sui costi sprecati in questi anni, al contrario una strenua difesa del proprio lavoro: «Abbiamo lavorato per accelerare molto i collegamenti da Reggio Calabria e Villa San Giovanni a Messina, in termini di trasferimento ferroviario si risparmierà un ora, arriveranno navi più lunghe, verranno ristrutturati i porti». Gli utenti ancora non si sono accorti di questi “miracoli”...
L’aeroporto dello Stretto
Bene le tariffe a 40 euro sullo scalo di Reggio Calabria per i residenti in riva allo Stretto. È soddisfatta la deputata Matilde Siracusano: «I messinesi potranno presto volare, dall’aeroporto di Reggio Calabria, verso Roma, Milano o verso altre città del Nord Italia, ad una tariffa speciale di 40 euro. Lo ha stabilito la Conferenza dei servizi sullo scalo “Tito Minniti”, alla quale ha preso parte anche la Città metropolitana di Messina. La Sacal, la società che si occupa di gestire gli aeroporti calabresi, vuole investire nello scalo di Reggio Calabria e trasformarlo nel punto di riferimento per la provincia di Messina. Uno scenario certamente positivo per i messinesi, che potranno usufruire, con tariffe competitive, di un aeroporto distante pochi chilometri. E per questo, in attesa della realizzazione del Ponte sullo Stretto, un punto fermo nel programma con il quale il Centrodestra si appresta a governare, occorrerà intensificare e migliorare il trasporto marittimo veloce».
La continuità territoriale
Torna sull’argomento la neosenatrice messinese Dafne Musolino, reduce dalla nomina a vicepresidente del Gruppo per le autonomie a Palazzo Madama. «Stiamo già lavorando, subito dopo l’insediamento, per Messina e i messinesi, per assicurare la continuità territoriale negata. Anche alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13 ottobre 2022 che ha affermato un importante principio sul tema dell’attraversamento dello Stretto chiarendo che “soltanto per i contratti di servizio pubblico di trasporto per ferrovia, ad eccezione di altre modalità di trasporto ferroviario, quali metropolitana e tram, l’articolo 5, paragrafo 6, del Regolamento 1370 del 2007 autorizza, a determinate condizioni, un affidamento diretto, vale a dire, come viene precisato all’articolo 2, lettera h, di tale regolamento, senza che sia previamente esperita una procedura di gara”. Ciò significa, in sostanza, che l’affidamento diretto del servizio di attraversamento dello Stretto di Messina, eseguito senza pubblicazione di una gara rivolta a tutti gli operatori del settore, è in contrasto con la normativa vigente. La vicenda di cui si è occupata la Corte di giustizia europea risale al 2018 quando l’allora ministro Toninelli decise di affidare il servizio di collegamento dello Stretto direttamente a Rfi, servizio che è ancora gestito da Rfu in regime di proroga. E sul livello del servizio non occorre neppure dilungarsi perché tutti noi sappiamo quanto sia scadente ed inefficiente. Quindi, si parte esattamente da qui».
L’odissea dei pendolari
Intervengono anche gli esponenti del Pd messinese. «Sulla qualità dei servizi offerti da Rfi nell’area dello Stretto, non ci sentiamo, questa volta, di smentire Cateno De Luca: non sono da Paese civile soprattutto se equiparati a quelli offerti in altre zone d’Italia». Lo dichiarano Armando Hyerace, coordinatore del Circolo Pd, Francesco Capria, vicecoordinatore, e Roberta Busacca, responsabile organizzazione. «Tuttavia – proseguono –, ci preme rimarcare, che si tratta di questione ultraventennale che De Luca affronta solo oggi per meri fini propagandistici dimenticandosi di essere stato deputato regionale dal 2006 al 2018, e, negli ultimi tre anni, sindaco della città di Messina. Facciamo presente all’ex deputato regionale ed ex sindaco di Messina che, a fronte delle decine e decine di proteste da parte degli utenti sull’inqualificabile servizio, qualche risultato, negli anni, è stato ottenuto (ad esempio, aumento delle corse dei mezzi veloci via mare e coincidenze con i treni ad alta velocità che partono e arrivano a Villa). Segnaliamo, peraltro, che sono previsti investimenti da parte di Rfi e dell’AdSP dello Stretto per l’ammodernamento della flotta e soprattutto delle stazioni di Messina e Villa S. Giovanni per una cifra pari a oltre i 90ml di euro, da attuare con fondi Pnrr e quindi da concludersi entro il 2026. Fermo restando che, in ogni caso, i disservizi sono ancora evidenti, i disagi vissuti tra i pendolari che ogni giorno per lavoro o per studio “lottano” per attraversare lo Stretto, sono innumerevoli e sono imputabili non solo a Rfi, ma anche all’AdSP dello Stretto e al Comune di Messina. Con riferimento, in tal senso, all’ente locale, più volte i pendolari hanno evidenziato, ad esempio, l’assenza di parcheggi dedicati (gratuiti o quantomeno a tariffe agevolate) per i pendolari o la carenza di un servizio pubblico di trasporto che consenta di raggiungere in tempi utili la stazione marittima». Il Circolo del Pd ricorda di aver presentato negli anni una serie di proposte: l’istituzione di un’area parcheggio gratuita per i pendolari con abbonamento dedicato a prezzi contenuti; bus in coincidenza con le partenze e arrivi dei mezzi veloci corrispondenti agli orari d’ingresso e di uscita dai luoghi di lavoro; previsione di una navetta veloce dal porto agli imbarchi privati in occasione della soppressione improvvisa delle corse causa mal tempo o altri imprevisti; intervenire con chi di competenza per evitare le coincidenze dell’ingresso in porto delle navi da crociera con le prime corse mattutine dei mezzi veloci che, per dare la precedenza, spesso ritardano mezz’ora la partenza; creazione di una passerella coperta dalla biglietteria fino al molo di attracco.