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Messina, frana a Tremonti: lavori... a un passo

Aggiudicato l’appalto per la messa in sicurezza della collina che smottò nel 2015: cantiere aperto entro novembre. Saranno ripristinate due strade che conducono a 3 complessi edilizi: sollievo per 250 famiglie

Ci sono i soldi e adesso si sa anche chi dovrà realizzare l’opera. È stata pubblicata giovedì la determina di aggiudicazione dell’appalto che dovrà ridare sicurezza (e una strada d’accesso degna di questo nome) alle 250 famiglie che abitano a Tremonti nei condomini Città Giardino, Miramare e Zancle.
Ad aggiudicarsi i lavori è stata al Mi.Co. di Mussomeli che ha proposto un ribasso del 34,6% pari a 2.023.415 euro.
I tre complessi residenziali da sette anni sono letteralmente sull’orlo della frana. Erano i primi giorni del 2015 quando si registrò un cedimento di discrete dimensioni ( un fronte di 80-100 metri) interessò l’area. Il pendio era segnato da perdite del sistema fognario che, ruscellando lungo il versante, hanno generato anche un'erosione. Diversi alberi furono sradicati, e le due strade d’accesso mostrarono subito profonde fratture. Una di queste vie avrebbe dovuto collegare quella zona a San Licandro e avrebbe portato anche a una piscina mai conclusa. I lavori si bloccarono, la strada a monte di quella franata, la via Tremonti, fu ridotta nella carreggiata e venne anche ridotta la portata massima dei mezzi che la percorrono.
Ad inizio di quest’anno il Comune ha ricevuto il decreto di finanziamento da 3,3 milioni con cui eseguire i lavori di sistemazione del versante. I fondi, dopo anni di ricerca della migliore e più rapida linea di finanziamento, sono arrivati da Agenda Urbana. «Stessa fonte che ci consentirà presto di intervenire – spiega l’assessore Francesco Caminiti – anche per sistemare l’alveo del torrente Annunziata e per i lavori al ponte Ortera a S. Stefano Medio».
Gli interventi avranno una durata complessiva di dodici mesi e mirano alla stabilizzazione del versante in frana sia mediante l’esecuzione di opere strutturali che aumentino la resistenza allo scivolamento del pendio – muri di contenimento e paratie di pali – e opere non strutturali – riprofilatura del pendio e interventi per la regimentazione delle acque di ruscellamento superficiale e per la mitigazione dei fenomeni erosivi, drenaggi e opere di deflusso delle acque che saranno convogliate nel torrente San Paolo.

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