Messina

Sabato 01 Febbraio 2025

Messina, la Lelat celebra i 32 anni di attività. Momento di festa e riflessione

Un giorno di festa e di riflessione. Martedì prossimo la Lelat-Lega per la lotta alle tossicodipendenze, celebrerà il suoi trentaduesimo anno di attività. E sarà festa grande per il congedo di un ragazzo che, dopo tante tribolazioni, ha conquistato la libertà non solo dalle droghe ma anche dai propri vincoli negativi, con una parte di sé che non accettava. Festa di liberazione, dunque, festa di un nuovo inizio. «È però anche un giorno di riflessione – spiega la presidente e fondatrice della Lelat, Annamaria Garufi –, la nostra gioia è infatti offuscata da tutto quanto sta accadendo intorno a noi! Guerre, fame, fughe, sconvolgimenti climatici. Sembra che il mondo sia percorso da una negatività senza speranza. L’ingordigia, l’egoismo, la smania di possesso di pochi uomini sta mettendo sotto scacco l’intero pianeta. Venti di guerra sostenuti solo da questa smania di possesso, di potere. A pagare i poveri, i senza terra, i bambini, gli anziani, le donne! Ondate migratorie di disperati che cercano giustizia, pane, sopravvivenza vengono rifiutate da popoli sempre più egoisti e accaparratori. La radicalizzazione della guerra rende indispensabile una ricerca attiva di pace. Una voce si leva su tutti, quella del pontefice che invoca la pace e a questa voce si stanno unendo le voci sempre più forti di uomini, donne, giovani, da ogni parte del mondo, voci che dicono basta, voci che gridano pace. In questo nostro micromondo, che è la comunità, fatta da giovani in lotta con se stessi, inquinati dal consumismo e da una sorta di perversa smania di autodistruzione, questa parola fa presa perché sono giovani che non hanno conosciuto la pace, né con se stessi, né con le famiglie, né con il mondo. Allora oggi celebriamo la nostra giornata della pace. I ragazzi hanno costruito una “Tenda della Pace” – insiste Annamaria Garufi – dentro una stanza della comunità, che già da adesso si sta configurando come un luogo dove potranno raccogliersi, riflettere, pacificarsi con se stessi. Confesso che ero un po’ timorosa quando l’ho proposta, pensavo di doverli convincere, di doverne argomentare il valore. Invece mi hanno sorpresa, è stato come se un luogo, un contenuto di questo genere fosse sotteso, aspettato, desiderato. Mi hanno sorpresa e riempita di gioia. Il giorno dopo erano già in azione a creare l’impalcatura della tenda, a cercare lenzuoli bianchi per la copertura». E l’11 ottobre la Tenda sarà inaugurata: «Nel nostro giardino sarà piantato “l’albero della pace”, un ulivo bianco dai cui frutti si ricavava l’olio per le chiese, perché produce un olio che non sprigiona fumo. Non è stato facile trovarlo perché a causa dello scarso rendimento ne era stato abbandonato l’uso (ancora una volta il profitto che sconfigge il simbolo). Spero che questo albero prosperi e diventi enorme, in un territorio, Mangialupi, che di simboli positivi ha tanto bisogno. La pace è indivisibile, o è di tutti o è di nessuno», conclude la presidente della Lelat.

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