A Pezzolo lo chiamano tutti “Reale”. È un fondo a 800 metri d’altezza, cinque chilometri a nord del più estremo dei villaggi di Messina. 210 ettari di bosco e vegetazione che nella notte dei tempi erano della famiglia Reale e che poi, quando l’ultimo del casato morì senza figli, diventarono terra di pascolo per tutti gli abitanti di Pezzolo. Per tutto il resto del mondo Reale è il Burgensantico, ed è con questo nome che quell’area è fra quelle che riceveranno fondi per 1.750.000 euro per una profonda riforestazione. I soldi sono quelli che la Città metropolitana è riuscita ad intercettare fra i bandi del Pnrr e precisamente quelli per la “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano". La ex provincia, che la scorsa primavera presentò le proposte a firma del commissario Leonardo Santoro, è stata quella che più tutte le 14 città metropolitane ha ottenuto dai fondi della prima annualità. Sono circa 16 i milioni che verranno distribuiti sul territorio messinese, perchè oltre al capoluogo, hanno centrato l’obiettivo anche altri 7 progetti. Il l Piano nazionale di ripresa e resilienza punta a ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, migliorando così la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso la realizzazione di boschi urbani e periurbani. Nel solo 2022 sarebbe dovuti essere messi a dimora 1,65 milioni alberi sui 6,6 complessivi entro il 2024. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina