Non poteva non deflagrare il dibattito in città sul nuovo piano generale del traffico. Quello che il Consiglio comunale ha approvato a 3 anni dall’avvio dell’iter di aggiornamento di un di un documento che aveva 24 anni ma che ne dimostrava cento. I dibattito che soprattutto per questioni di ordine tecnico prima ancora che politiche non si acceso in Aula, adesso si è spostato in città. Ci si domanda che effetto avrà l’introduzione di una grande isola pedonale e di sei zone a traffico limitato in centro sulle abitudini dei messinesi che, in controtendenza rispetto al resto delle grandi città italiane ed europee, per il 90% usano il mezzo privato per muoversi. È soprattutto l’introduzione delle ztl che sembra aver turbato l’automobilista peloritano medio. Quel divieto d’ingresso in grandi porzioni del centro città nelle ore centrali della giornata (sono escluse quelle a cavallo dell’ingresso e dell’uscita della scuole e quella serali) può rappresentare un ostacolo mentale, culturale e concreto per i più. «Ci sarà da soffrire un po’ per adeguarsi – ha detto in questi mesi l’assessore alla Mobilità Salvatore Mondello – ma ne verrà fuori una città migliore con l’uomo al centro e non la sua automobile». Ma se l’obiettivo è quello di indurre, chi lo può fare, a lasciare la macchina a casa e muoversi con i mezzi pubblici, la marcia di avvicinamento è legata all’ulteriore crescita dell’efficacia del servizio di tpl, bus e tram. E se il dibattito in città sulla nuova mobilità si è appena acceso, quello all’interno delle stanze dei bottoni di Comune e Atm è avviato da tempo. Senza nuovi mezzi e nuove linee non ci sarà quel supporto in termini di capacità di trasporto che servirà a legittimare le ztl. Oggi gli assi principali di trasferimento, sono costituiti dalla linea tramviaria che in centro viaggia sul viale San Martino e poi corre lungo il mare. Tutti tratti a relativa densità abitativa residenziale e più ricchi di uffici e palazzi istituzionali. L’altro grande vettore è lo shuttle. Il bus numero uno che viaggia da Giampilieri a Torre Faro e che in centro utilizza la via La Farina, poi il Corso Cavour e la via Garibaldi. Qui il tasso di popolazione “ servita” in maniera diretta dal mezzo, dalla periferia in centro è decisamente più alta del tram, ma non si può dire che soddisfi tutta la città.
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