Con o senza Iva, il consiglio comunale finisce per ritrovarsi coi numeri risicati nel giorno in cui viene chiamato alla prima grande “prova” di questo mandato. Il Piano generale del traffico era la delibera certamente più importante di questo primo scorcio di consiliatura e la seduta che ne è venuta fuori potrebbe essere il paradigma di ciò che vedremo, da qui in avanti, nell’aula di Palazzo Zanca: l’opposizione che tenta di dibattere e che, di fatto, se la canta e se la suona da sola; la maggioranza che tace o comunque si limita al minimo sindacale, per poi ratificare senza colpo ferire ciò che viene proposto dalla Giunta. Consapevole che, anche in caso di fuoriuscita dall’aula delle minoranze (come è avvenuto giovedì), i numeri per far da soli ci sono. Del resto era questo uno degli obiettivi che Cateno De Luca si era prefissato, a febbraio scorso, quando ha lasciato la fascia tricolore per iniziare l’infinita campagna elettorale per le regionali: affrancarsi da possibili trappole dell’Aula e agire con una maggioranza bulgara. Un privilegio di cui gode il suo successore, il sindaco Federico Basile, e l’Amministrazione “gemella” a quella di De Luca che lo affianca (almeno fino a metà ottobre, quando verranno sostituiti i neo parlamentari Francesco Gallo e Dafne Musolino, ma senza ulteriori rimpasti). Certo, quando i consiglieri erano ancora “asini volanti”, uno dei rimproveri che arrivavano dall’ex sindaco riguardava i numeri esigui con cui finivano per essere approvati alcuni atti. Da questo punto di vista col Pgtu non è andata meglio, considerato che la delibera è passata con 17 voti favorevoli su 17 (gli altri erano usciti o non erano nemmeno venuti a Palazzo Zanca), cioè il minimo necessario. Il colpo di scena, però, è arrivato con l’abbandono dell’Aula da parte di due componenti della maggioranza: Amalia Centofanti di Prima l’Italia e Cosimo Oteri di “Basile Sindaco”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina