Diventa definitiva la sentenza di condanna a 30 anni di reclusione nei confronti dell'ex netturbino, già dipendente della fallita cooperativa “Libertà e lavoro”, Salvatore Micale 48 anni di Barcellona, meglio conosciuto nell'ambiente malavitoso con lo pseudonimo di “Calcaterra”. I giudici della Prima sezione della Corte di Cassazione, hanno infatti rigettato il ricorso di Salvatore Micale, che lo stesso aveva presentato, attraverso i suoi difensori, per chiedere l'annullamento della sentenza di condanna che era stata confermata dalla Corte d'Appello di Messina nel processo stralcio scaturito dall'operazione antimafia “Nemesi” eseguita dai carabinieri del Ros e della Compagnia di Barcellona il 30 gennaio 2019. Micale che aveva sempre schivato ogni condanna per altri omicidi avvenuti sul territorio di Barcellona, solo adesso è stato riconosciuto colpevole in via definitiva di aver partecipato, come complice, all'uccisione del venditore ambulante Giovanni Catalfamo, avvenuta la sera del 29 settembre 1998, nel cortile del condominio “Cavaliere” di contrada Oreto a Barcellona. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina