«Te ne sei fregata altamente e sei andata avanti per la tua strada, ogni volta che ti scrivo un messaggio o cerco di vederti rischio la gogna e la galera ma questo a te poco importa». Aveva già timore di essere arrestato il docente, residente in un comune dei Nebrodi ma in servizio in una scuola di un altro vicino comune, da otto giorni ai domiciliari con le accuse di pedopornografia minorile e adescamento di minore, in questo caso una studentessa, di poco inferiore ai 14 anni, sua alunna. È lo stesso docente che lo scrive, in un messaggio su Whatsapp inviato alla bambina lo scorso 28 luglio, alle 23,14, come si evince da una delle 52 pagine che formano l’ordinanza di custodia cautelare siglata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina Ornella Pastore. La serie di messaggi, calcolati in circa 7.000 tra le due parti, è cominciata il 5 luglio scorso ed è andata avanti per un mese, a tutte le ore del giorno e della notte. Il 25 luglio, per esempio, alle 16,22, il docente chiedeva alla ragazza:”… quali sono le tue fantasie sessuali, i tuoi sogni erotici, quello che faresti con un uomo?”. A questi messaggi la studentessa rispondeva vagamente sentendosi ovviamente a disagio e non ha mai assecondato le richieste del suo docente di inviargli foto “particolari”. Solo in una occasione c’è stato l’invio di una foto, il 26 luglio alle 20,23, ma in maniera normale tanto che il docente rispondeva “…non si vede niente, solo un occhio e le labbra” e, nel successivo messaggio, apparendo la ragazzina vestita, “m. va benissimo, sei cambiata, sei bona”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina