Finisce l'incubo per un uomo di 43 anni che da oltre un anno e fino a ieri sera, si trovava confinato agli arresti domiciliari per la grave accusa di aver compiuto per un periodo di otto anni, tra il 2012 ed il 2020, reiterati atti di violenza sessuale sulla figlia della sua ex compagna. Ieri sera, infatti, i giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici, componenti Anna Elisa Murabito e Silvia Spina, accogliendo le richieste dei difensori, avvocati Giuseppe Lo Presti e Sergio Alfano, hanno assolto il 43enne, bracciante agricolo avventizio originario di uno dei paesi del comprensorio di Barcellona (non riveliamo il nome per impedire l'identificazione della ragazza minorenne). Diversa era stata la valutazione del pubblico ministero che al termine del suo intervento aveva chiesto per l'imputato, considerate le aggravanti, una pena di 18 anni di reclusione. L'assoluzione dell'imputato avvenuta ieri sera dopo una lunga camera di consiglio è stata invece decisa dal Tribunale collegiale – ad un anno dall'avvio del processo – con la formula “per non aver commesso il fatto”. Con lo stesso dispositivo di sentenza i giudici hanno contestualmente disposto l'immediata scarcerazione dell'uomo che da ieri sera, dopo il suo arresto avvenuto il 29 maggio 2021, è tornato in libertà. L'uomo, accusato di presunti abusi sessuali che sarebbero iniziati 9 anni fa ai danni della figlia dell’ex compagna, che all'epoca aveva appena 10 anni, ha accolto l'esito della sentenza che gli restituiva anche la libertà con un pianto liberatorio. Nel processo la madre, anche per conto della ragazza che ancora non ha compiuto 18 anni, si era costituita parte civile con il patrocinio degli avvocati Rita Ielasi e Luigi Samarelli. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina