Novara di Sicilia, il sindaco denuncia il parroco ai carabinieri: "Ha invitato a votare il candidato avversario"
Il sindaco che prende carta e penna e denuncia il parroco, perché durante la campagna elettorale gli ha remato contro. Sembra di rivedere le diatribe politico-clericali tra il sindaco Peppone e il prete Don Camillo, nella saga cinematografica venuta fuori dalla penna di Guareschi. Ma qui siamo invece a Novara di Sicilia, lo splendido borgo incastonato sui Nebrodi. Ieri mattina con una nota il sindaco Gino Bertolami, rieletto da un paio di mesi, ha comunicato di aver depositato una denuncia alla stazione dei carabinieri del paese contro don Mario Oliva, parroco delle frazioni di S. Basilio, S. Marco e Badiavecchia. Perché? Lo spiega lui stesso: «... per avere, tramite una nota consegnata prima delle elezioni comunali del 12 giugno 2022 porta agli abitanti, seminato discredito sull’Amministrazione Bertolami ed invitava a votare il candidato avversario». Il sindaco Bertolami «ha avvisato della cosa la Curia di Messina, che pur promettendo di interessarsi non ha preso nessun provvedimento». Bertolami poi dichiara, a chi gli fa notare che la vicenda è simile un po’ alla saga fra Don Camillo-Fernandel e Peppone-Cervi: «C’è una profonda differenza fra quella storia e questa di Novara di Sicilia: a Brescello i protagonisti avevano in fondo una grande stima l’uno dell’altro, mentre a Novara non è proprio così». Nel cosiddetto “volantino elettorale” diffuso dal parroco prima della consultazione del 12 giugno, che ha portato il sindaco Bertolami fino alla denuncia, ci sono tre pagine fitte fitte di una serie di vicende che il prete bolla soprattutto come «vendette», «intimazioni» e «mancanza di umanità» da parte dell’amministrazione precedente (c’era in sella sempre Bertolami). Mentre invece - scrive sempre il parroco -, «... quegli atteggiamenti sensibili e umani, che animano questi momenti, sono arrivati invece solo da Salvatore Bartolotta, oggi candidato nella 1 Lista che... ha avuto la delicatezza di un gesto veramente umano, libero da ogni fine e interesse, che mai potrò dimenticare, verso i miei confronti e tutta la Parrocchia, riconoscendo il nostro impegno e il nostro lavoro». E poi il prete conclude: «A quanti si sono candidati manifestiamo gli Auguri di un quinquennio di umanità’ vera, Gesù ci liberi dalle frecce infuocate del maligno, dissolva quanti non si danno pace finché non abbiamo pagato il prezzo dei loro misfatti e tracci un futuro gravido di bene di unità, così lacerata da tanto odio seminato, da tanta umanità calpestata: non abbiamo solo bisogno di opere ma di vera umanità che in questi tempi è stata molto denigrata a causa di una dittatura sanitaria imposta attraverso un ricatto, lacerando la nostra libertà di scelta