Messina

Domenica 28 Aprile 2024

L’incognita del cratere “vietato”: Vulcano adesso chiede risposte

Lo stop alla scalata al cratere La Fossa di Vulcano, che permane dal 14 ottobre 2021 per via del pericolo costituito dall’aumento della quantità dei gas, rappresenta un duro colpo per l’economia dell’isola, che già deve fare i conti con un’altra chiusura: quella della pozza dei fanghi, posta sotto sequestro addirittura il 17 giugno del 2020. A farsi portavoce della preoccupazione che si “tocca con mano” a Vulcano è l’imprenditore Sergio La Cava. «Della scalata al cratere – evidenzia – non abbiamo più sentito parlare. Credo che abbiamo il diritto di sapere come stanno le cose, a che punto siamo con la rilevazione dei dati e se e quando potremo mettere fine a questa agonia che ha falcidiato gli arrivi nell’isola, indotto preoccupazione nei tour operators, e bastonato la già fragile economia vulcanara, già messa in ginocchio dalla chiusura della pozza dei fanghi. Chiediamo alle istituzioni – continua l’imprenditore – immediate risposte, la nuova amministrazione ci dica come si sta muovendo e quali passi ha intrapreso per restituire finalmente agli isolani e ai turisti il cratere. Essere informati è un nostro diritto . Alla fine di quest’estate molte attività saranno in ginocchio. Non possiamo più permetterci sacrifici, non ne abbiano le forze. Protezione civile ,sindaco, Regione e prefetto prendano a cuore la nostra situazione». Intanto continuano le proteste degli eoliani per l’interruzione dei trasporti marittimi, a partire dal 4 settembre, per coloro che intendono prenotare un aliscafo da Palermo verso l’Arcipelago o anche, in alcuni orari della giornata, da Messina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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