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Anche i rifiuti di Messina finiranno in Olanda, e la Tari... s'impenna

Oggi già paga 286 euro a tonnellata per conferire in discarica, un anno fa erano 130

La notizia arriva da lontano, ma gli effetti saranno molto vicini ai messinesi e alle loro tasche.
Non è una novità assoluta ma di certo quella maturata in queste ore è una svolta che sa di escalation.
Per combattere l’emergenza rifiuti scoppiata nella Sicilia orientale, dopo la riduzione dei conferimenti nella discarica di Lentini gestita dalla Sicula Trasporti, la Regione ha autorizzato la società a trasportare 10 mila tonnellate di rifiuti a Farmsum, cittadina sul mare nei pressi di Groningen in Olanda. Il decreto dirigenziale, predisposto nei giorni scorsi, è stato firmato ieri mattina dal direttore generale del Dipartimento Rifiuti Calogero Foti. La discarica di Lentini viene utilizzata da 174 delle province di Catania, Siracusa e Messina.
Si arriva a questa storica decisione, quella di esportare i rifiuti all’Estero, dopo una “crisi” strutturale che dura da un decennio, per lo meno.
Da ieri i conferimenti a Lentini, la principale struttura della Sicilia orientale sono ridotti, così come comunicato dagli amministratori giudiziari della società, perché si possono conferire 700 tonnellate al giorno, cioè 500 in meno rispetto ai giorni precedenti.
Ridotti anche i conferimenti della Sicula Trasporti in un altra discarica del misero sistema siciliano di smaltimento della frazione indifferenziata, quella di Timpazzo a Gela. Decisione questa per fare spazio ad una richiesta avanzata dalla Trapani servizi che a sua volta è in difficoltà con il suo impianto, anch’esso vicino alla linea della saturazione. Un destino comune un po’ a tutte le strutture dell’isola con un destino oramai segnato.
Già alla vigilia di Ferragosto il dipartimento regionale Acque e Rifiuti aveva decretato che la spazzatura della Sicilia Occidentale, dopo il deposito nella discarica di Lentini, poteva essere portata a Rotterdam e Farmsum nei Paesi Bassi. Questa mattina la firma dell’autorizzazione alla spedizione transfrontaliera.
Una mossa disperata ma che era nelle cose da tempo. Perchè senza una pianificazione realizzabile ( al netto della decisione di passare ai termovalorizzatori o affini, dove poi finiranno bruciate le 10.000 tonnellate di rifiuti siciliani che partiranno in nave verso i Paesi Bassi) era facile prevedere che le buche scavate in Sicilia per riempirle di “monnezza” si sarebbero riempite.
E adesso cosa accadrà? Non ci dobbiamo aspettare una crisi dei rifiuti, perchè il sistema cittadino ha dei paracadute, ma una ulteriore crescita dei costi, quella sì. Perchè spostare anche “solo” 10.000 tonnellate di rifiuti a 2.500 km di distanza piuttosto che a 120 km è una spesa non indifferente.
Qualche numero? Una stima verosimile parla di una spesa di 360 euro a tonnellata per trasporto e smaltimento in Olanda. Un costo superiore al già altissimo prezzo che già adesso si paga a Lentini.
Anche qui qualche cifra per capire come il “caro rifiuti” in Sicilia sia equiparabile a quello gas e dell’energia elettrica di cui si sente più spesso parlare.

A Messina

Oggi Messina paga lo smaltimento dell’indifferenziato in Sicilia 286 euro a tonnellata. A giugno la fattura arrivata dalla Sicula era di 280 euro. Ma è il trend che preoccupa davvero. A gennaio smaltire una tonnellata di rifiuti ( e Messina ne produce 125 al giorno) costava 150 euro. Un anno fa, agosto 2021, erano 130 euro. In dodici mesi il prezzo è aumentato di oltre il 100%. E con questi viaggi in Olanda ( con 10.000 t. si coprono, in Sicilia, circa 20 giorni, non molto di più) è facile immaginare un ulteriore ritocco che avvicinerà la cifra a 300 euro a tonnellata. E chi pagherà questi extracosti? Non si parla di aiuti pubblici nella comunicazione regionale e dunque alla fine della fiera, si torna alla solita tasca del cittadino. Quella che deve pagare la Tari con cui viene finanziato l’intero ciclo dei rifiuti. Dal bidone dell’immondizia di casa fino all’Olanda.

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