Il Comune di Barcellona, ancora una volta, è stato relegato – perché considerato cattivo pagatore nella fornitura di energia elettrica - nel cosiddetto “regime di salvaguardia” che comporterà, con decorrenza dal primo marzo scorso, un aumento di almeno il 30% del costo dell'energia elettrica. Ulteriore aumento del 30% della bolletta elettrica che si sommerà purtroppo agli ulteriori maggiori costi dell'energia causati dalla crisi bellica scaturita dall'invasione dell'esercito russo in Ucraina. Ad aver causato l'esclusione dal contratto Consip (che offre tariffe più basse per la Pubblica amministrazione), al quale l'ente era stato ammesso dopo tre anni di purgatorio nel 2019, è stato un debito pregresso dell'ammontare di ben 3,6 milioni di euro, di cui l'Enel, quale concessionario Consip fino a qualche mese fa, ne richiede il pagamento. Debito che è stato contestato dagli uffici comunali del Settore finanziario guidato dalla dirigente Elisabetta Bartolone in quanto in Municipio si sostiene che la somma non onorata, 3 milioni e 600 mila euro, oggetto del debito pregresso è stata inserita e spalmata con rateizzazioni nelle annualità del Piano di riequilibrio finanziario approvato dalla precedente amministrazione per la prima volta il 5 novembre 2018 e rimodulato con migliorie per ben due volte dall'attuale Amministrazione del sindaco Calabrò. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina