È rimasto parecchio dalle nostre parti il colonnello Mauro Izzo. Arrivò a Messina praticamente in concomitanza con la preparazione del G7 di Taormina per gestire il lavoro dei carabinieri dell’intera provincia in un evento delicatissimo, che ebbe per settimane gli occhi del mondo intero sempre puntati addosso. E da quel momento, per ben sei anni, è stato il volto discreto e operativo, sempre attento dietro le quinte, dell’Arma. Diventando un punto di riferimento fondamentale e insostituibile per tutti i suoi colleghi e per noi della stampa, a qualsiasi ora del giorno e della notte, questo per le innate doti di relazione unite a grande competenza professionale ed elasticità mentale. In una terra difficile dove la mafia è asfissiante e in passato è stata troppo spesso sottovalutata. Ha retto per tutto questo tempo il comando del Reparto Operativo della città, che oltre al servizio del “112” garantisce il pronto intervento del Nucleo radiomobile e coordina il Nucleo informativo con tutte le investigazioni in ambito provinciale. È arrivato il 29 agosto del 2016 e lascerà l’incarico il prossimo 24 agosto, per diventare il nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Pisa. Originario di Formia, in provincia di Latina, laureato in Giurisprudenza, Scienze della sicurezza e Scienze politiche, Izzo ha frequentato l’Accademia militare di Modena, poi ha prestato servizio in Puglia e dopo ha comandato il nucleo operativo e radiomobile di Caltagirone, oltre a reggere il comando di Compagnia per cinque anni. A Messina il colonnello Izzo ha fatto proprio tanto per il nostro territorio, e la città dev’essergli riconoscente, perché lo ha liberato da decine e decine di criminali mafiosi. Organizzando centinaia di indagini, appostamenti, intercettazioni, pedinamenti, arresti. Senza risparmiarsi mai. Basta scorrere l’elenco delle operazioni che ha gestito per farsi un’idea. Citiamo solo qualche nome in codice: “Balance” (una cellula criminale di matrice nigeriana, dedita all’organizzazione di viaggi dall’Africa centrale all’Italia di giovani minorenni da avviare alla prostituzione dopo averle ridotte in schiavitù); “Concussio” (la famiglia mafiosa di Mistretta, attiva nella parte più occidentale della provincia peloritana): “Fraudatores” (cyber criminali, con base nella fascia ionica reggina); “Polena” (la famiglia mafiosa della zona sud riconducibile al clan Spartà); “Dinastia” (vertici e affiliati alla famiglia mafiosa dei “Barcellonesi” riconducibile a Cosa Nostra); “Scipione” (vertici e affiliati ad un’organizzazione dedita al traffico e allo spaccio di ingenti quantitativi di stupefacente di vario tipo, che si rifornivano da soggetti riconducibili alla ’ndrina dei Morabito-Bruzzaniti-Palamara di Africo Nuovo); “Cesare” (un’associazione a delinquere nel rione Giostra); “Provinciale” (il sodalizio mafioso operante nel rione Provinciale); “Barcellona 2022” (la riorganizzazione di vertici e affiliati della famiglia mafiosa dei “Barcellonesi”). L’ultima indagine che ha seguito è culminata nel blitz antidroga del luglio scorso (un gruppo criminale che aveva quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento a Messina della cocaina, che poi veniva spacciata al dettaglio in città e a Tortorici, con rapporti con l’esponente di spicco della famiglia Nirta, ai vertici della ’ndrangheta calabrese). Al colonnello Mauro Izzo giungano i più sentiti auguri da parte della Gazzetta del Sud per il prosieguo della sua già brillante carriera.