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Barcellona, l’incognita del centro commerciale

Torna d’attualità la possibilità di creare un grande area dedicata ai negozi sui terreni della Di.Be.Ca., l’immobiliare riconducibile a Rosario Pio Cattafi

L'avvio, dopo cinque anni di stasi, della procedura di “revisione” del Piano urbanistico generale ripropone la questione dei grandi centri commerciali, tra cui il maxi Piano particolareggiato esteso per 19 ettari su buona parte dei terreni di proprietà della società “Di.Be.Ca”, l'immobiliare riconducibile alla famiglia di Rosario Pio Cattafi, che sostituendosi alla Pubblica amministrazione, ha avviato la maxi lottizzazione che prevede anche espropri di altri terreni privati confinati che saranno eseguiti a cura della stessa società immobiliare che ha intrapreso l'iniziativa imprenditoriale.

Iniziativa che già nel novembre 2011 causò l'accesso agli atti amministrativi del Comune di Barcellona da parte di una Commissione ispettiva interforze nominata dal Prefetto di Messina, per i sospetti di ingerenze della criminalità organizzata nella gestione dell'ente.
Da allora sono trascorsi più di 10 anni è nulla è cambiato. Il procedimento mai annullato continua nel suo iter consacrato anche dalle previsioni del Piano urbanistico di allora e di quello futuro per il quale è stata ripresa la procedura di revisione.
Infatti già con la delibera del Consiglio comunale del 20 gennaio 2017 con le quali il precedente Consiglio approvava le Direttive generali per la revisione del Prg, veniva bocciato dalla maggioranza di allora. Infatti su 24 consiglieri presenti fu bocciato, con 16 voti contrari e con dichiarazioni di voto dei consiglieri Alessandro Nania, Francesco Perdichizzi e Lucia Puliafito, l'emendamento proposto dai consiglieri di “Città Aperta” e del Partito democratico, con il quale si chiedeva la cancellazione del Parco commerciale.

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