«Ho subito atti sessuali senza volerlo. Non c’era nulla di consenziente». Questa la denuncia di una passeggera di una nave da crociera che ieri ha fatto tappa a Messina. All’Autorità giudiziaria ha raccontato di essere stata costretta a subire rapporti da un cittadino di origine africana, mentre il “grattacielo del male” era in navigazione in non meglio precisate acque internazionali. Ha atteso che la nave attraccasse in riva allo Stretto per descrivere l’incubo in cui è piombata agli agenti della polizia di frontiera marittima, che hanno avviato le indagini e informato la Procura di Messina. Allo stato attuale, risulta denunciato a piede libero, per il reato di violenza sessuale, L. N. K., trentunenne originario del Sud Africa, inizialmente fermato e poi rilasciato. Assistito dall’avvocato Andrea Florio, del Foro di Messina, si è imbarcato regolarmente sulla nave da crociera, che nella stessa giornata di ieri è ripartita alla volta del porto di Napoli. Nei suoi confronti si sta comunque procedendo per il reato previsto dall’art. 609 bis del Codice penale. Che recita: «Chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o subire atti sessuali è punito con la reclusione da sei a dodici anni». Al vaglio degli investigatori non ci sono soltanto le testimonianze confluite nel fascicolo d’inchiesta, ma anche del materiale probatorio sequestrato a bordo dell’imbarcazione: lenzuola e indumenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina