Imparare la lezione del Covid e farsi trovare il più possibile preparati a future, possibili epidemie. A questo serve il Piano pandemico: ce n’è uno nazionale – sulla cui tardiva genesi si sono sprecate inchieste e inquietanti ricostruzioni –, ce n’è uno regionale, adottato con decreto dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, lo scorso 28 febbraio. E ce ne sarà uno anche nelle singole aziende sanitarie. Il Policlinico, raccogliendo l’invito giunto ufficialmente dall’assessorato il 16 giugno, ha costituito un gruppo di lavoro “multidisciplinare e multisettoriale”, proprio per l’elaborazione e la stesura del Piano pandemico aziendale. A guidarlo sarà il direttore dell’unità di Igiene ospedaliera, il prof. Raffaele Squeri. Questi gli ambiti: della governance si occuperanno Giuseppe Cannavò, Giovanni Egitto, Giovanni Di Venti, Angelo Maccarone e Melania Proiti; per la sorveglianza epidemiologica e virologica sono stati nominati Giuseppe Mancuso e Teresa Pollicino; per i servizi sanitari territoriali e ospedalieri, invece, Giuseppe Nunnari, Daniela Fazio e Giovanni Francesco Pellicanò; delle misure di prevenzione e controllo infezioni, farmacologiche e non, si occuperanno Raffaele Squeri e Francesco Squadrito; ad Antonio Versace e di nuovo a Nunnari è stata affidata la gestione clinica; Sebastiana Caruso si occuperà dell’ambito approvvigionamento e mobilizzazione Dpi, medicinali (farmaci e vaccini) e dispositivi medici essenziali; Consolato Malara della formazione (corsi ed esercitazioni); Emanuela Esposito, Teresa Pollicino e Guido Ferlazzo dell’ambito ricerca e sviluppo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina