Giacomo Manganaro amava la musica, forse era la sua più grande passione. Suonava il bombardino nella banda di Santo Stefano Medio e anche in quella del suo paese d’adozione a Cassano d'Adda. E se ne è andato proprio mentre andava ad ascoltare un concerto. Che destino! Giacomo era cresciuto a Santo Stefano Medio, dove ci si conosce tutti, uno per uno. Dove si ama tornare appena possibile per risentire le voci, e i silenzi di un villaggio che domina la sua valle.
Negli anni ottanta aveva lasciato Messina per il solito motivo: il lavoro. Era dipendente del comune di Milano e si occupa del verde della capitale del nord. Ma le ferie estive, tutte quelle che riusciva a racimolare, le trascorreva in Sicilia, a Santo Stefano.
La sua morte, altro tragico segno del destino, è avvenuta ad un paio di giorni dalla festa patronale di Santo Stefano: il sette agosto, San Gaetano. Ieri annullate tutte le manifestazioni in programma per la serata del venerdì. E Lui non avrebbe mai mancato quell’appuntamento. Infatti poco prima di partire con la sua auto aveva terminato le prove con la banda del paese. E i componenti della “Santa Cecilia”, il suo direttivo, ieri lo hanno voluto ricordare così:
“Questa mattina siamo stati svegliati da una tragica notizia. Poco dopo la fine delle prove con la banda di giovedì sera, il nostro Giacomo ha perso la vita in un tragico incidente stradale. “Giacomino”, così era soprannominato dal suo e dal nostro compianto Maestro, Carmelo Gennaro, poiché, quando intraprese lo studio della musica, lo strumento era più grande di lui.
Pur essendosi trasferito al nord per lavoro dagli anni '80, tutte le volte che rientrava in ferie a Santo Stefano Medio per trovare i parenti, il suo primo pensiero era quello di informarsi quando c’erano le prove della banda per venire a suonare. Un legame con la musica e la banda indissolubile. Persona gentile, educata e di animo buono. Proprio poco prima del tragico evento ci aveva confidato di essere contento che tra qualche anno sarebbe andato in pensione così da rientrare in maniera definitiva in paese per essere partecipe a tutte le nostre attività e per aiutarci a portare avanti quel progetto iniziato 54 anni fa, dal suo e dal nostro Maestro, a cui lui stesso era molto legato.
Giovanni e Antonio Gennaro con il presidente Andrea Risitano, il consiglio del direttivo e la Banda "Santa Cecilia" tutta, sconcertati ed increduli sono vicini alla famiglia. Da oggi suonerai vicino al tuo maestro ed agli angeli del Paradiso. Buona Musica...”.
Giacomo era ben voluto anche a Cassano D’Adda, dove viveva e da dove faceva la spola ogni giorno per andare a lavorare a Milano. Lo ricorda Simonetta D'Amico, consigliere comunale e presidente della commissione Bilancio del comune di Milano. “L'ho conosciuto nel 2011 quando sono stata eletta consigliera di zona 4. Avevo instaurato con lui un rapporto cordiale di simpatia e rispetto reciproco e anche dopo essere passata in Consiglio comunale ho continuato a sentirlo per le questioni del verde. Mi capitava di incontrarlo in giro per il Municipio 4, spesso al Parco Forlanini e gli facevo sempre i complimenti quando in Primavera i parchi e i giardini del Municipio 4 diventavano un'esplosione di fiori e colori e lui mi ringraziava orgoglioso del suo lavoro. Ricordo l'ultima volta che l'ho incrociato ero in piazzale Libia e gli dissi «Immagino che non vedi l'ora di andare in pensione e dedicarti solo alla musica!». Invece il destino ha deciso un altro epilogo”
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