Comune e Nuova Coedmar sono sempre più ai ferri corti per l'affaire porto di Tremestieri. E se da Palazzo Zanca non nessuna dichiarazione, ma filtra solo l'intenzione «di trovare la soluzione migliore per la città», a parlare sono gli atti. Compreso l'ultimo, del 29 luglio scorso, con la quale il Comune dichiara «la decadenza dall'anticipazione contrattuale del 30% nei confronti della Nuova Coedma srl», l'impresa che sta eseguendo (o che dovrebbe eseguire, è il caso di dirlo), i lavori al cantiere di Tremestieri. Cosa significa? Secondo il Codice dei Contratti l'impresa che si aggiudica un appalto ha la possibilità di richiedere e ottenere un’anticipazione del 20% (poi aumentata al 30% dal Decreto Rilancio) del prezzo contrattuale, in base al valore del contratto di appalto, entro 15 giorni dall'inizio della prestazione. In altri termini, una volta avviati i lavori, l'impresa attiene un anticipo del 30% sull'intero valore dell'appalto: nel caso specifico, un totale di 19,1 milioni di euro sul totale di 64,3 milioni di euro (il valore dell'appalto aggiudicato definitivamente il 7 febbraio 2017 alla Nuova Coedmar). Ma sempre secondo il Codice, l'impresa stessa “decade”, appunto, da questa anticipazione, «con obbligo di restituzione», nel caso in cui «l'esecuzione della prestazione non procede, per ritardi a lui imputabili, secondo i tempi contrattuali». Ed è qui che si sta innescando la partita tra Comune e Nuova Coedmar. Una partita che potrebbe portare anche alla rescissione del contratto e che è iniziata esattamente due anni fa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina