Inasprite le esigenze cautelari a carico di un messinese di 42 anni, che dai domiciliari viene spedito in carcere dalla giudice per le indagini preliminari Monica Marino. Già accusato di rapina aggravata, reato per il quale erano stati disposti gli arresti nella propri abitazione, si è aggiunto quello di minacce e persecuzioni nei confronti della convivente. «Oggi è stato sottoposto da parte della polizia alla misura degli arresti domiciliari presso la nostra abitazione. Nel pomeriggio, era già nervoso anche per via di questo arresto e aggiungo che lui fa uso di sostanze stupefacenti, quindi molto probabilmente era in astinenza. Abbiamo avuto un nuovo litigio. Lui mi ha sottratto il telefono e ha iniziato a minacciarmi dicendo: “Ti infilzo con un coltello alla gola”, e ha fatto il gesto con la sigarette come se avesse voluto spegnermela addosso», ha denunciato la compagna ai carabinieri. Di fronte all’ipotesi della donna di lasciare casa, l’uomo avrebbe aggiunto: «Se tu te ne vai, io mi faccio portare una pistola». La malcapitata, impaurita, ha provato a mettere al sicuro se stessa e i figli. Sono intervenuti anche i familiari della donna, dinanzi a uno stato di tensione che stava assumendo contorni sempre più preoccupanti. Finché non è stato chiesto l’intervento dei militari dell’Arma. «Chiedo che venga allontanato dall’abitazione, io per il momento andrò a dormire dai miei genitori e porterò con me i bambini», ha fatto poi mettere a verbale. Analoga versione dei fatti è stata ribadita dalla donna sentita a sommarie informazioni testimoniali e il quadro confermato dai suoi parenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina