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Il Tar: «Illegittimo il vincolo sulle ex cave di pomice a Lipari»

Colpo di scena nella lunga vicenda dell’area di Porticello a Lipari. La sentenza dà ragione alla curatela della Pumex

Colpo di scena nel caso del vincolo storico ed etnoantropologico posto nel 2014 sull’area delle ex cave di pomice di Porticello, compresi i fabbricati e i capannoni con i macchinari e gli impianti ancora rilevabili, dall’assessorato regionali dei Beni culturali. Il Tar di Catania ha accolto il ricorso presentato dal liquidatore fallimentare della Pumex Massimo Galletti, annullando, di fatto, l’atto con il quale era stato apposto il vincolo, e ha anche condannato la Regione al pagamento delle spese del giudizio. Il Tribunale amministrativo ha accolto tutta una serie di “contestazioni” avanzate dal liquidatore. Tra queste il «dubbio sull’effettivo, completo esame degli atti istruttori, predisposti dalla Soprintendenza, da parte del dirigente che ha decretato l’apposizione del vincolo, stante il ristrettissimo ambito temporale, di un solo giorno, nel quale vi è stata la verifica della documentazione. Essendo accertamenti e valutazioni preliminari, indubbiamente essenziali per la dichiarazione di interesse storico delle aree e l’apposizione del vincolo su di esse, è evidente che il vizio è tale da rendere già di per sé illegittimo l’atto impugnato».
Inoltre «l’apposizione del vincolo sarebbe illegittima, anche in considerazione del fatto che nessuno dei beni, presenti nell’area (oggetto di un sopralluogo dell’8 giugno 2021), risalirebbe ad almeno settanta anni prima, termine fissato per considerare i siti minerari di interesse storico o etnoantropologico, essendo la Pumex, costituita nel 1958».

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