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Patti, reintegrato il primario Consolo: «Nessun illecito disciplinare»

Il caso al reparto di Cardiologia del “Barone Romeo”

Andrea Consolo è il direttore dell’Uoc di Cardiologia del “Barone Romeo” di Patti

Nessuna sospensione dal lavoro, anzi, si vedrà accreditati gli stipendi non ricevuti con tanto di interessi ed è già pronto a passare al contrattacco. Lieto fine per la vicenda del direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia del Barone Romeo di Patti, Andrea Consolo. Il 4 maggio scorso, il commissario straordinario dell’Asp comunicava al medico di avergli irrogato la sanzione della sospensione dal lavoro con privazione dello stipendio per tre mesi. La clamorosa decisione traeva spunto dalle note dell’Ufficio per i procedimenti disciplinari dell’Asp del 28 gennaio e del 13 aprile che contestavano a Consolo alcuni addebiti. La mancata applicazione della Rete Ima Macroarea Messina; la pretesa inappropriatezza di alcuni ricoveri presso l’UOC cardiologia/Utic del P.O. di Patti e l’omesso utilizzo del software aziendale per la gestione delle liste di attesa dei ricoveri.
Il giudice del lavoro del tribunale di Patti, Fabio Licata, ha pienamente accolto il ricorso di Consolo, difeso per la parte civile dall’avvocato omonimo Andrea Consolo, smontando la relazione e i rilievi mossi anche dal responsabile di un’altra Unità dell’ospedale. Dalla relazione del 13 aprile, intanto, spariva la contestazione della “inappropriatezza" di alcuni ricoveri presso l’UOC cardiologia/Utic”, e poi il giudice ha trovato fondati i rilievi del legale di Consolo sia in termini formali (mancato diritto al contraddittorio, difetto di motivazione del provvedimento e sproporzione della sanzione) che di sostanza. Quanto al fatto di non aver dato ai propri medici disposizioni mirate a far redigere la cartella clinica dei pazienti IMA (infarto miocardico acuto) giunti in reparto, anche in caso di trasferimento ad altro reparto per mancanza di posti letto, il giudice dice che “non si può affermare con certezza che i pazienti in oggetto siano stati effettivamente visitati da altrettanti medici UTIC che avevano l’obbligo di redigere la cartella clinica”, fermo restando che “a Patti il reparto di emodinamica non è strutturalmente inserito nell’UOC UTIC, in un contesto caratterizzato da una evidente complessità, che determina oggettive difficoltà operative” rispetto al protocollo da seguire.

Quanto al mancato utilizzo del software aziendale delle liste di attesa, il giudice ha rilevato come Consolo lo abbia ammesso, pur sottolineando la mancanza di risorse umane per l’adozione del nuovo sistema, e che comunque dopo la prima contestazione di gennaio, il primario ha fatto avviare il software.

“Nel provvedimento – scrive il giudice – non si coglie alcuna descrizione e valutazione dell’eventuale danno subito dall’amministrazione o dai pazienti”. L’avvocato Salvatore Silvestro, a cui si è affidato il dott. Consolo  per dare seguito a questo procedimento, depositerà nei prossimi giorni in Procura un dettagliato esposto «nella certezza che le accertate illegittimità costituiscano la cartina al tornasole di diversi reati commessi in danno del mio assistito in un contesto fortemente inquinato da interessi politici nel quale la meritocrazia e la professionalita’ vengono sistematicamente sacrificate per favorire “gli amici degli amici”».

 

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