Missione incompiuta. L’obiettivo del ministro dei Trasporti e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini di ridurre di un’ora i tempi del traghettamento dei treni da Messina a Villa San Giovanni e viceversa è rimasto sulla carta. In occasione dell’inaugurazione della nave Iginia, lo scorso 7 marzo, aveva annunciato che da questa estate sarebbero stati disponibili locomotori dotati di batteria elettriche in grado di accorciare le elefantiache fasi di manovra dei convogli, così da risparmiare decine di minuti preziosi. Ma bisognerà ancora attendere, perché le “macchine” sono ancora in fase di sperimentazione. Intanto, Trenitalia fa sapere che sta lavorando «per ridurre i tempi del traghettamento e per garantire una sempre maggiore affidabilità del servizio». Il primo step è stato avviato da metà dello scorso mese di giugno, «quando sono state introdotte nuove soluzioni nella composizione dei treni Intercity giorno, che viaggiano con due locomotori». La seconda tappa, a cui si sta ponendo attenzione, «prevede la realizzazione del primo prototipo di locomotore alimentato anche a batterie che agevolerà le operazioni di traghettamento in un’ottica di una sempre maggiore sostenibilità perché sostituirà gli attuali locomotori diesel. Tale introduzione porterà ad una riduzione dei tempi di attraversamento dello Stretto di Messina e quindi di quelli di viaggio degli Intercity che collegano la Calabria e la Sicilia alle altre regioni».
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