La prima sezione del Tar di Catania ha dato ragione a Giuseppe Cappello, estromesso dalla possibilità di prestare giuramento in Aula per il ruolo di consigliere comunale per la mancanza del green pass rafforzato. Risalgono al marzo scorso i fatti da cui è scaturita l'azione giudiziaria dell'imprenditore locale, dapprima assessore dimissionario della Giunta presieduta dal sindaco Filippo Gullo e poi chiamato a ricoprire il ruolo di consigliere per la surroga dettata dai nuovi equilibri disposti dall'Amministrazione. Alle elezioni dell'ottobre 2020, infatti, Cappello risultò il primo dei non eletti della lista n. 3 a sostegno del candidato sindaco vincente. Presentatosi al consiglio per prestare giuramento con l'esito negativo del referto prodotto dopo il tampone antigienico, non gli fu concesso di partecipare alla seduta a causa della mancanza del rispetto delle disposizioni previste per l'obbligo vaccinale, anche in virtù del fatto che l'interessato superava la soglia over50. Tuttavia, la sentenza per certi versi storica, emessa dal presidente della sezione del Tar, ha dato ragione al ricorrente, che presterà dunque giuramento nella prossima seduta (ancora da fissare) dopo la disputa legale contro il Municipio di Basicò. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Messina