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Messina, Policlinico punta dell’iceberg: è emergenza “Pronto soccorso”

Ecco perché il capoluogo non può permettersi i ritardi all’ospedale universitario

Un grido d’allarme dopo l’altro, lo scandalo del pronto soccorso del Policlinico rischia di essere la punta di un minaccioso iceberg. I lavori fermi al padiglione E preoccupano per i tempi lunghi a cui sembra destinato il cantiere di una struttura fondamentale per la sanità messinese (visto anche il ruolo cruciale che il Policlinico, ancora oggi, riveste nella gestione della pandemia), ed in particolare per la rete dell’emergenza-urgenza.


Basta ricordare le dichiarazioni rese qualche giorno fa alla “Gazzetta” dal dirigente del 118, Domenico Runci: «È giusto che la città sappia che, in questo momento, se un’ambulanza non arriva nei tempi è dovuto non al fatto che non si vuole intervenire, quanto piuttosto al fatto che i pronto soccorso degli ospedali sono diventati un vero e proprio collo di bottiglia. Molto spesso i nostri mezzi restano anche due o tre ore in attesa di poter consegnare il paziente che hanno trasportato. Quelle strutture soffrono in maniera evidente e serve un intervento deciso da parte di chi può ampliare quel tipo di servizio. Anche in una fase di recrudescenza del Covid».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

 

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